RAPINA VECCHIO STILE

"Banda del buco" a Milano, 7 condanne per un colpo da un milione di euro

I rapinatori svaligiarono una filiale del Credit Agricole a novembre 2020 fuggendo attraverso le fognature, dopo aver studiato il colpo a lungo. Per loro pene comprese fra i tre anni e sei mesi e i sette anni

11 Apr 2022 - 15:55
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Sette condanne fra i tre anni e sei mesi e i sette anni di reclusione: si è chiuso così in primo grado a Milano il processo con rito abbreviato per la "banda del buco". I malviventi erano stati arrestati il 18 maggio 2021 dopo aver svaligiato, il 3 novembre del 2020, la filiale milanese del Credit Agricole di piazza Ascoli, scappando attraverso le fognature con un bottino da un milione di euro. 

Rapina studiata e progettata a lungo - Secondo le indagini della Squadra mobile milanese e dei pm, la banda del buco aveva realizzato una rapina "vecchio stile" dopo averla progettata a lungo: i rapinatori erano riusciti infatti a recuperare le mappe della estesissima rete fognaria del capoluogo lombardo (oltre 1.500 chilometri di condutture), grazie alle quali avevano individuato il punto esatto in cui scavare per sbucare all'interno della banca. Minacciato da uno dei rapinatori con la pistola in pugno, il direttore non aveva potuto far altro che aprire il caveau delle cassette private. 

La base logistica della banda - Nell'inchiesta erano venuti alla luce anche alcuni appartamenti presi in affitto dalla banda, che li aveva utilizzati come basi logistiche. In particolare, ne aveva occupato uno in via Montepulciano, in zona Loreto, che è stato poi sequestrato e che era stato accuratamente perquisito dagli investigatori: come emerso da intercettazioni ambientali, la banda stava infatti programmando altre rapine a Poirino (Torino), Muggiò (Monza e Brianza) e Gorgonzola (Milano). 

Davanti al gip Giusy Barbara, che aveva firmato l'ordinanza di custodia cautelare, i sette arrestati, tutti bloccati in Campania, avevano scelto la linea del silenzio. Poi però, con l'avanzare del procedimento, erano arrivate le confessioni e la scelta dell'abbreviato. Per un ottavo imputato, che ha preferito il rito ordinario, il giudice ha disposto il rinvio a giudizio. 

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