DUBBI SUL RACCONTO

Bergamo, a un anno dalla morte del figlio confessa: "L'ho ucciso io"

Dopo il racconto del padre, un 25enne che abita in un comune della Valle Brembana, la Procura ha deciso di riaprire il caso

05 Ago 2014 - 12:08
 © agenzia

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A distanza di un anno dalla morte del figlio, deceduto a soli 24 giorni per quello che i medici allora avevano definito un caso di morte in culla, il padre 25enne ha confessato di aver ucciso involontariamente il bambino colpendolo con un pugno. Accade in un Comune bergamasco della Valle Brembana. Il racconto dell'uomo non ha però totalmente convinto i magistrati che hanno riaperto il caso e chiesto l'autopsia sul corpo del bambino.

Il sostituto procuratore di Bergamo, Gianluigi Dettori, come racconta il quotidiano "Il Giorno", ha deciso di riaprire il caso, chiedendo la riesumazione del corpo del neonato per poter eseguire l'autopsia.

Il racconto del padre - Secondo il racconto del padre, presentatosi spontaneamente di fronte ai magistrati, la sera in cui il figlio morì, stava litigando con la moglie, una 40enne di origine indiana, che aveva in braccio il piccolo. Cercando di sferrare un pugno a lei, il 25enne avrebbe però colpito il bambino, che poco dopo morì.

La moglie nega: "Non lo colpì" - La versione dell'uomo non convince però del tutto gli inquirenti: dopo la morte del bambino, il 25enne ha cominciato a dare segni di instabilità psichica. In più la Procura ha voluto sentire la moglie che ha però negato che il figlio sia stato colpito dal padre. Adesso con l'autopsia, al tempo del decesso non fu eseguito nessun esame, potrà chiarirsi la dinamica della morte del bambino.

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