Quello che inizialmente era sembrato un caso di morte naturale si è rivelato un omicidio. La vittima è stata infatti uccisa dal narcotico che i rapinatori hanno disciolto nella sua bevanda durante un incontro
© Carabinieri
Angelo Bonomelli, imprenditore di Bergamo trovato senza vita due giorni fa nel suo Suv non è morto per un malore: il decesso sarebbe stato provocato dal narcotico che quattro persone hanno sciolto nella sua bevanda per rapinarlo. I quattro sono stati arrestati dai carabinieri: si tratta di un uomo di 33 anni con cui Bonomelli aveva appuntamento al bar, un pensionato di 68 anni e due disoccupati, un ragazzo e una ragazza, di 23 e 24 anni. Tutti sono italiani, residenti nella Bergamasca e già noti alle forze dell'ordine per reati contro il patrimonio. Sono accusati di omicidio volontario e rapina in concorso.
L'incontro con i rapinatori e la morte - Dalle indagini è emerso che Angelo Bonomelli nella giornata di lunedì pomeriggio aveva incontrato delle persone in un bar di Entratico per discutere del rilancio sui social delle terme di sua proprietà a Sant'Omobono Terme. I quattro lo avevano poi narcotizzato sciogliendogli una sostanza in una bevanda e lo avevano portato, con il suo Suv, nel parcheggio di Entratico: il narcotizzante ha avuto un effetto mortale per Bonomelli, che non si è più risvegliato.
Il ritrovamento del cadavere - La notte tra lunedì e martedì il figlio aveva avvertito i carabinieri, che martedì mattina avevano trovato l'imprenditore senza vita in auto. L'assenza di denaro nel portafogli e soprattutto del suo inseparabile orologio avevano fatto scattare le indagini, culminate oggi con i quattro arresti.
La refurtiva - L'orologio era già stato portato a un "Compro oro" della zona, dov'è stato recuperato dai militari dell'Arma, mentre il cellulare era ancora addosso a uno dei quattro arrestati.
Chi era Angelo Bonomelli - Nato nella Bergamasca, 80 anni ad aprile di quest'anno, Bonomelli abitava a Trescore Balneario, dove più di 50 anni fa aveva aperto, come scrive l'Eco di Bergamo, l'agenzia delle onoranze funebri che oggi è gestita dal figlio e ha diversi uffici in Bergamasca, Fontanella, Calcinate, Chiuduno, Seriate e Romano di Lombardia (Trescore è la casa madre). L'imprenditore era stato il fondatore di "Villa Ortensie", lo storico centro termale di Sant'Omobono. Con questo progetto, aveva dato forma alla sua passione per la naturopatia che coltivava da tempo.
In pochi mesi è il secondo caso di imprenditore ucciso nella Bergamasca.