Rifiuti negli oceani: i numeri
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Il piccolo centro lombardo potrebbe aprire una nuova via "verde" se altre città e paesi seguiranno il suo esempio
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Prima ha promosso un festival green dedicato alla sostenibilità, poi ha fatto un primo, concreto passo: ha messo al bando i palloncini di plastica. A lanciare l'iniziativa è stato il Comune di Barzana, duemila abitanti, un paese in provincia di Bergamo. Al convegno organizzato gli esperti intervenuti hanno affrontato tematiche spesso trascurate nella tematica della tutela ambientale, tra cui appunto l'uso dei colorati, e inquinanti, palloncini. Che nel territorio di Barzana non potranno più essere utilizzati, né nelle feste pubbliche né in quelle private.
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Esempio da seguire - Un'iniziativa, quella del piccolo centro della Bergamasca, che potrebbe aprire una nuova via "verde" se altri paesi e città faranno scelte simili.
Plastica difficile da smaltire e riciclare - La plastica dei palloncini infatti non è facilmente smaltibile e riciclabile e spesso si disperde nell'ambiente, contribuendo a inquinare città, prati, mari. Quando e se i palloncini, una volta utilizzati, vengono raccolti, dovrebbero essere gettati nell'indifferenziata. Ma in realtà l'operazione raccolta è praticamente inesistente: i palloncini lanciati in aria scoppiano e ricadono a terra e molto difficilmente vengono poi correttamente smaltiti.
Il tema fuochi d'artificio - Un altro capitolo affrontato nel convegno sulla sostenibilità di Barzana è stato quello legato ai fuochi d'artificio: anch'essi sono altamente inquinanti. E l'argomento viene affrontato molto raramente quando si discute di tematiche legate all'ambiente e alla sua tutela.
D'altra parte, sono già diversi i provvedimenti che nell'Unione europea sono stati lanciati per affrontare un problema come quello dei palloncini, solo apparentemente trascurabile. Riempiti di elio e realizzati con un composto a base di lattice e altri materiali plastici, i palloncini che allietano le nostre feste spariscono dal nostro ecosistema solo a distanza di anni. E, secondo i dati diffusi dall'University of Tasmania, pubblicati da Ocean Conservancy, i brandelli di plastica originati dopo lo scoppio in aria sono il terzo rifiuto più pericoloso per tartarughe, uccelli marini e foche.