Il 64enne Umberto Gaibotti è stato ucciso al culmine di una lite, pare l'ennesima, col figlio. Il giovane aveva problemi di tossicodipendenza
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A Cavernago (Bergamo), un trentenne ha ucciso a coltellate il padre, il 64enne Umberto Gaibotti, nel giardino della loro abitazione. L'omicidio è avvenuto al culmine di una lite, pare l'ennesima, tra genitore e figlio. L'allarme è stato dato dai vicini che hanno sentito le grida, ma quando i soccorsi sono giunti sul posto per l'uomo non c'era più nulla da fare. Il figlio è stato subito preso in consegna dai carabinieri.
Secondo i media locali, l'omicida aveva diversi problemi di tossicodipendenza. Il litigio è iniziato in casa ed è proseguito nel giardino dell'abitazione.
La vittima era separata dalla moglie e viveva insieme al figlio. Il sindaco di Cavernago, Giuseppe Togni, ha parlato di "tragedia annunciata". Negli ultimi mesi il trentenne aveva infatti dato diversi segnali di instabilità, dovuti alla tossicodipendenza, che hanno richiesto anche il ricorso al Tso. Si stava valutando anche l'inserimento in una comunità di recupero.