Il 43enne di origini albanesi l'ha aspettata al lavoro e poi l'ha aggredita con un coltello. Lei, per evitarlo, è scappata in macchina investendolo
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L'ha aspettata fuori dalla biblioteca di Villongo (Bergamo), dove lei lavora, e quando è arrivata alle 8 l'ha minacciata e ferita con un coltello. La donna, in preda al panico, è tornata sulla sua auto e, facendo marcia indietro, lo ha investito accidentalmente. L'aggressore, un albanese di 43 anni, regolare in Italia, noto alle forze dell'ordine e che abitava a Chiari, nel Bresciano, è morto poco.
La 44enne, vive anche lei a Chiari e nei suoi confronti la Procura di Bergamo non ha formalizzato alcuna accusa dato che la donna stava scappando da un'aggressione. Di fronte ai carabinieri di Sarnico e Bergamo e al sostituto procuratore Gianluigi Dettori, la donna ha raccontato di conoscere l'albanese da tanti anni, ma di non aver mai avuto alcuna relazione amorosa con lui. Entrambi sono sposati e hanno dei figli, lei uno e lui due.
Tuttavia, stando al racconto della stessa donna, negli ultimi tempi l'uomo si sarebbe invaghito di lei: ai suoi rifiuti, avrebbe però risposto con minacce, anche di morte, di persona e via messaggio sul cellulare. Inoltre domenica, a Chiari, l'aveva speronata in macchina, così lei si era rivolta ai carabinieri della locale stazione (senza per il momento formalizzare una denuncia), i quali avevano chiamato in caserma il 43enne, intimandogli di desistere.
Questa mattina l'uomo si è però presentato a Villongo armato di coltello: quando la vittina è scesa dalla sua auto, l'ha minacciata e ferita a un braccio. Lei è riuscita a risalire sulla sua Mercedes e ha inserito la retromarcia per uscire dal parcheggio e scappare, senza accorgersi - ha raccontato ai carabinieri, che credono al suo racconto, coincidente con la ricostruzione dei fatti - di investire l'albanese. Dopodiché ha avvisato lei stessa il 112. La procura di Bergamo ha già disposto la restituzione della salma ai familiari: non verrà eseguita l'autopsia, in quanto le circostanze sono chiare. "Mi hanno chiamato e quando sono arrivata lo stavano rianimando - ha raccontato il sindaco di Villongo, Maria Ori Belometti -. Ho chiesto alla mia dipendente cosa le fosse saltato in mente e lei mi ha risposto che da giorni era perseguitata da quest'uomo. È una tragedia grandissima".