I carabinieri avrebbero scoperto che le maestre "urlavano" contro i piccoli" e li bersagliavano con piccoli oggetti mentre imparavano a camminare
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Un asilo nido a Vanzago (Milano) è al centro di un'indagine per maltrattamenti sui bambini e 5 maestre e la titolare sono state sottoposte a misure cautelari dal Tribunale di Milano. Si parla di presunti metodi coercitivi e violenti che sarebbero stati esercitati dal personale della struttura. Dopo le segnalazioni di alcune stagiste i carabinieri di Legnano avrebbero accertato che nelle aule i bambini venivano strattonati, schiaffeggiati, spinti e puniti con violenza. È quindi scattata per la titolare e le 5 collaboratrici la misura dell'obbligo quotidiano di presentarsi alla polizia e il divieto di esercizio della professione.
Educatrici che urlavano "a pochi centimetri dai bambini che di fatto venivano terrorizzati e iniziavano a piangere ininterrottamente". Poi, i "lanci di ciabatte" e di "giocattoli" contro di loro con frequenza "quotidiana". Lo stesso cucchiaio utilizzato per "farli mangiare" tutti e lo stesso bicchiere "per farli bere", anche se erano malati. Bimbi che venivano "lasciati per ore sporchi con indosso i propri bisogni". E tre di loro messi a dormire in passeggini gemellari "posizionati nel bagno, completamente soli e con la coperta che copriva anche il capo". E ancora gli insulti e "bestemmie" gridate contro. È il quadro scioccante che emerge dalle testimonianze delle stagiste che hanno lavorato nell'asilo finito al centro dell'inchiesta dei carabinieri, coordinata dal pm Elisa Calanducci. Sono diciassette in totale, si legge nel provvedimento, i bimbi vittime dei presunti maltrattamenti.
Le indagate, secondo quanto riferito dai carabinieri del Comando provinciale di Milano, "urlavano nei confronti dei bambini usando anche espressioni scurrili o li sbattevano per terra per costringerli a stare seduti o li svegliavano mettendoli in piedi, sollevandoli bruscamente dai fianchi". Tra i tanti episodi descritti a verbale dalle stagiste, anche quello di una bimba di "5-6 mesi" lasciata "senza cibo per tutta la giornata" perché non aveva voluto "mangiare alle 11.30". Un'altra stagista, sentita il 24 maggio scorso, ha spiegato che "tutte le educatrici si comportavano così, come anche la proprietaria" che "prendeva i bambini, li metteva con forza nei passeggini (...) lasciandoli lì a piangere per poi urlargli addosso". Una bambina chiusa nel bagno fu trovata una volta "con il vomito addosso". I piccoli, poi, stando ai verbali, sarebbero stati lasciati sempre "sporchi" e venivano "puliti" solo "prima di essere affidati ai loro genitori".
Tra i metodi coercitivi scoperti dai carabinieri c'è anche il "tiro al bersaglio" con "cubotti", cuscini e palline di plastica contro i bimbi. Le cinque maestre hanno dimostrato "con indiscutibile chiarezza (..) la totale carenza di capacità di autocontrollo" e anche "incuranza, insensibilità e spregio" nei confronti dei bambini. È quanto viene a galla dalle testimonianze delle giovani stagiste che hanno denunciato le insegnanti. Come si legge nell'ordinanza del gip Ileana Ramundo, le maestre, oltre alle pantofole e ai giocattoli, avrebbero lanciato "quasi quotidianamente" palline di plastica contro i piccoli "facendo a gara a chi ne colpisse di più, attribuendo dei punteggi alle varie parti del corpo colpite" fino a un massimo di 5 punti se il bimbo fosse caduto. Un gioco che, in aggiunta al resto, per il giudice è indice di "una spiccata pericolosità sociale" tale da "rendere assai probabile la reiterazione di analoghi comportamenti", vista "l'incapacità" delle indagate di "percepire il disvalore delle loro condotte".