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Si è chiuso con una condanna a un anno e mezzo, con pena sospesa e non menzione, il processo celebrato davanti al Tribunale di Milano nel quale una ragazza, ora di circa 25 anni, era imputata con le accuse di atti persecutori e violenza privata aggravati, per essersi spacciata per "curatore" nell'ambito della cosiddetta "Blue Whale Challenge". La giovane avrebbe costretto una minorenne di Palermo a infliggersi alcuni tagli sul corpo.