Accudito in casa

Brescia, muore dopo 31 anni di coma: nel 1988 rimase coinvolto in un incidente stradale

Ignazio Okamoto era in stato vegetativo dall'età di 22 anni. La madre: "Io e mio marito ci siamo isolati dal mondo per tutto questo tempo"

25 Ago 2019 - 12:44
Foto del "Giornale di Brescia" © giornale-di-brescia

Foto del "Giornale di Brescia" © giornale-di-brescia

Ignazio Okamoto, 54 anni di Brescia, è morto dopo 31 anni di coma. Un incidente stradale nel lontano 1988 lo ha lasciato in stato vegetativo per tutto questo tempo. Ignazio, chiamato da tutti Cito, all'epoca aveva 22 anni ed era in auto con altri quattro amici, uno dei quali morì subito dopo lo scontro, avvenuto lungo l'A22 del Brennero.

I dottori fin da subito avvertirono la famiglia che Ignazio non si sarebbe più svegliato, ma la madre Marina e il padre Hector, messicano di origini giapponesi, hanno continuato ad accudirlo giorno dopo giorno. "Mio marito ha lasciato il lavoro per 31 anni e ha seguito in casa nostro figlio - racconta la madre di Ignazio al Giornale di Brescia - A volte è capitato che dagli occhi di Ignazio scendessero delle lacrime. Abbiamo sperato nel miracolo".

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