L'anziano, che ha perso due dita della mano, ha delle strane analogie con il dinamitardo che per 30 anni ha terrorizzato il Nord Est
Augusto Piccioli, 69enne ex sottufficiale dell'aeronautica in pensione, che a causa di un pennarello esplosivo ha perso due dita da vittima potrebbe diventare carnefice. La procura di Brescia che indaga sul suo caso ha trovato delle analogie che lo avvicinano pericolosamente alla figura di Unabomber, il dinamitardo che tra gli anni 90 la prima metà del 2000 ha terrorizzato il Nord Est e mai catturato. Potrebbe essere lui il misterioso attentatore?
Lo scrive il quotidiano il Giorno che avrebbe letto le carte in mano agli inquirenti. Tutto è partito il 3 marzo quando nella biblioteca comunale di Rezzato, nel Bresciano, Augusto Piccioli ha perso due dita di una mano per l'esplosione di un pennarello. Un ordigno molto simile a quelli usati, appunto da Unabomber. Lui aveva detto di aver trovato il pennarello in una busta arrivata a casa sua. Di certo quel grosso petardo cammuffato non era presente nella biblioteca.
I carabinieri aveva accertato che il pennarello era contenuto in una busta, regolarmente affrancata e recapitata questa mattina a casa dell'uomo, ma indirizzata al suo coinquilino, pure lui pensionato. Il pennarello carico di polvere pirica era avvolto in un depliant pubblicitario.
Ma poi, scrive il quotidiano lombardo, l'inchiesta ha portato alla luce delle strane analogie. Unabomber, avevano accertato le numerose inchieste, era una figura vicina agli ambienti militari americani. Piccioli è un ex sottufficiale dell’aeronautica e operava a Ghedi sede di una base militare Usa. Sa utilizzare gli stessi congegni che l'Unabomber del Nord Est usava. Insomma, due indizi importanti. "L'età potrebbero avergli tolto un po' di riflessi che lo avrebbero condotto nell'errore maneggiando il pennarello a Rezzato", scrivono gli inquirenti. Un errore fatale che potrebbe riaprire un mistero lungo quasi trent'anni.
Addirittura il primo attacco di Unabomber coincide con un momento cardine della vita di Piccioli. "Il 30 ottobre del 1990 Piccioli è stato congedato per una sindrome depressiva, qualche mese dopo il avviene il primo attentato". Gli attacchi del dinamitardo avevano anche delle pause. La più lunga è durata circa quattro anni. Che faceva Piccioli in quel periodo? Conviveva con una donna. Coincidenze? Certo, gli inquirenti non hanno certezze, ma qualche dubbio sì. E per questo che l'inchiesta sul pennarello di Rezzato non è chiusa e anzi va avanti. Prossimo appuntamento l'8 febbraio, giorno della nuova udienza.