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L'uomo, che con la giovane aveva avuto una relazione, ha tenuto per un periodo il cadavere nel congelatore, per poi farlo a pezzi in un secondo momento gettandolo nel dirupo in cui è stato ritrovato
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"L'ho uccisa durante un gioco erotico, l'ho colpita con un martello. Poi non ho capito più nulla". Sono queste le parole che il 43enne, Davide Fontana, ha dichiarato al pm prima di essere condotto in carcere per l'omicidio di Carol Maltesi, nota nel mondo dell'hard con il nome d'arte di Charlotte Angie. L'uomo è stato fermato per omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere. Il corpo della donna fatto a pezzi è stato ritrovato dentro alcuni sacchetti in un dirupo a Borno (Brescia).
L'omicidio a gennaio a Milano Secondo la confessione del 43enne, che in passato aveva avuto una relazione con la vittima, l'omicidio è avvenuto a gennaio a Milano: dopo il delitto Fontana ha riposto il corpo in un congelatore che ha comprato di proposito per conservare il cadavere. In un secondo momento, lo ha fatto a pezzi e si è spostato nel Bresciano per gettarlo nel dirupo nel quale è poi stato ritrovato. Durante le indagini gli investigatori avevano scoperto che il 20 marzo l'auto di Carol Maltesi era transitata per Borno, ma era guidata da un uomo.
Lunedì, dopo che sulla stampa locale erano iniziate a circolare ipotesi sull'identità della vittima, il 43enne si è presentato ai carabinieri per fornire informazioni sulla donna scomparsa, raccontando di essere un amico e vicino di casa della pornostar e "offrendo circostanze che subito si rivelavano contraddette dalle emergenze investigative fino a quel momento acquisite".
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L'interrogatorio e la confessione I carabinieri e il magistrato hanno quindi sottoposto l'uomo, che è un impiegato di banca milanese, a un interrogatorio serrato e, nel corso della notte, il 43enne ha confessato il delitto: avrebbe colpito alla testa la ex, uccidendola, e avrebbe prima nascosto e poi cercato di far sparire il corpo per non farsi scoprire. Forse al culmine di un litigio, anche se agli inquirenti l'uomo ha detto che si sarebbe trattato di "un gioco erotico" finito male.
La chat dell'assassino con i giornalisti "Non ho tempo adesso per i giornalisti e per spiegare perché ho lasciato il porno". Così l'assassino di Charlotte Angie, scriveva al sito Bsnews.it fingendo di essere la donna che invece lui stesso aveva ucciso mesi prima. Al giornalista che chiedeva conto del fatto che i tatuaggi indicati dagli inquirenti sul cadavere a pezzi trovato a Borno fossero uguali a quelli dell'attrice hard, lo stesso assassino - fingendosi Charlotte Angie - rispondeva via messaggio sabato scorso: "Ah ho capito. Mi hanno già detto diverse persone di quella ragazza. Io sto bene fortunatamente".
Chi era la vittima La vittima si chiamava Carol Maltesi ma nel mondo del porno era conosciuta con il nome d'arte di Charlotte Angie. Aveva 26 anni ed era di origini italo-olandesi. Come riporta il sito Varesenews, era cresciuta nel Varesotto, tra Busto Arsizio e Sesto Calende, cittadina dove ha praticato equitazione e danza e dove aveva studiato nell'istituto delle ex orsoline. Nel 2016, la nascita nel primo figlio la portò a lavorare come commessa in una profumeria di Milano e negli ultimi anni si era avvicinata al mondo del cinema hard ma, dopo aver girato diversi film, aveva deciso di abbandonare le scene.
© Ansa | I carabinieri sul luogo dove è stato rinvenuto il cadavere di una donna a Borno (Brescia)
© Ansa | I carabinieri sul luogo dove è stato rinvenuto il cadavere di una donna a Borno (Brescia)