Tra le accuse anche quella di aver depredato la "maga Ester" di gioielli e contanti per almeno 600mila euro
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Due carabinieri sono stati arrestati con l'accusa di aver fatto parte di un gruppo di cinque militari che, approfittando del fatto di essere in servizio alla Procura di Milano, si presentavano a casa degli indagati derubandoli (e in alcuni casi rapinandoli) fingendo perquisizioni e sequestri. I cinque, alcuni dei quali già congedati, negli anni (dal 1999 al 2005, e poi ancora nel 2017) avrebbero accumulato un bottino di diverse migliaia di euro.
Due di loro una settimana fa sono stati arrestati su ordine del gip milanese Natalia Imarisio, e si sono visti pure respingere la richiesta di revoca della misura cautelare da parte del tribunale del riesame. Secondo l'inchiesta coordinata dal pm Rosaria Stagnaro e dall'aggiunto Laura Pedio, la doppia vita dei militari infedeli sarebbe iniziata addirittura nel 1999, con episodi documentati fino al 2005 e poi ancora furti nel 2017 anche a danni di prostitute.
Accusati di aver rapitano la "maga Ester" - A far partire le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Milano, a quanto emerso, sarebbe stata la denuncia della ex compagna di uno dei militari, che nel 2019 ha raccontato agli inquirenti di un presunto caso di usura di cui, tra i responsabili, ci sarebbe stato l'allora fidanzato. Alcuni degli indagati avrebbero anche messo a segno una rapina ai danni di un'indagata, la nota 'maga Ester', ora scomparsa, che sarebbe stata legata e rapinata di 600mila euro in denaro e gioielli.