A un anno dalla scomparsa, un rapporto dei carabinieri esclude l'emersione di elementi rilevanti. Il giallo di Brescia rimane intatto
A un anno dalla scomparsa di Mario Bozzoli, l'imprenditore di Marcheno sparito l'8 ottobre 2015, i carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche hanno depositato un rapporto che esclude svolte investigative: nei forni della fonderia di famiglia non sono stati trovati resti umani e il destino dell'uomo rimane così avvolto nel mistero. Ma il procuratore capo di Brescia, Tommaso Buonanno, assicura: "Non ci fermeremo".
Allo stato attuale, sono stati inseriti nel registro degli indagati i nipoti di Bozzoli, Giacomo e Alessandro - figli del fratello Adelio -, oltre a due dipendenti presenti in azienda quella sera: Oscar Maggi e Aboagye "Abu" Akwasi. Un altro lavoratore della fabbrica, Giuseppe Ghirardini, era stato trovato senza vita il 18 ottobre in un campo, a Ponte di Legno.
Scarsi gli elementi raccolti finora dagli inquierenti: anche sulla sostanza polverosa rinvenuta all’interno dell’armadietto numero 13, situato nello spogliatoio del capannone, nessun residuo di "sostanze chimiche che potessero essere univocamente ricondotte alla presenza di resti umani" è stato individuato.