Salvatore Furci è accusato di calunnia aggravata e detenzione di stupefacenti. Agì per vendetta
Il comandante della polizia locale di Trezzano sul Naviglio, nel Milanese, Salvatore Furci, è stato arrestato con l'accusa di calunnia aggravata e detenzione di stupefacenti. Per vendetta, dopo essere stato rimosso dal comando di Corbetta (Mi), a gennaio 2020 avrebbe fatto mettere, tramite un complice, nell'auto del comandante dei vigili di Corbetta, Lia Gaia Vismara, dosi di cocaina, rinvenute da un controllo dei carabinieri su segnalazione.
La vicenda - Salvatore Furci è accusato di aver "direttamente o tramite terzi, collocato alcune dosi di cocaina all'interno dell'auto della comandante della polizia locale del Comune di Corbetta (Milano), e veicolato le informazioni inducendo in errore i militari intervenuti il 4 gennaio 2020" che avevano poi denunciato la donna.
Così nei confronti di Furci e del cittadino albanese Mariglen Memushi è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla gip Anna Magelli su richiesta dell'aggiunto Alessandra Dolci e del pm Gianluca Prisco. "All'epoca dei fatti le vicissitudini del Comune di Corbetta e in particolare del Comando polizia locale erano state già oggetto di numerosi esposti ed era nota nello specifico la vicenda di Salvatore Furci, risultato vincitore nel 2018 del concorso per ricoprire la posizione di Ufficiale in quel Corpo", ha spiegato la questura di Milano, ricordando che "Furci, in ragione anche del parere negativo espresso dal comandante della polizia locale, non aveva superato con profitto il periodo di prova e pertanto nel 2019 era tornato a rivestire la qualifica di agente all'interno della polizia locale di Milano".
"Pertanto, avendo rilevato da preliminari accertamenti talune anomalie in merito alle informazioni info-investigative che avevano determinato quel controllo, la squadra mobile di Milano ha effettuato tutti gli approfondimenti necessari procedendo all'analisi degli atti redatti in occasione del controllo di polizia, alla visione dei sistemi di videosorveglianza e soprattutto acquisendo la telefonata registrata dal numero unico emergenze 112 con la quale era stata segnalata alle forze di polizia la presenza di sostanza stupefacente a bordo dell'autovettura della comandante della Locale di Trezzano sul Naviglio", ha proseguito la questura, spiegando che "l'incrocio dei dati ha consentito di ricostruire gli eventi di quella notte e dei giorni precedenti, arrivando anche ad identificare il complice di Furci e, grazie ad una perizia fonica, è stato possibile determinare che l'albanese, nonostante avesse camuffato la propria voce, coincideva con l'uomo che aveva effettuato la telefonata al 112 dichiarando di avere venduto lo stupefacente alla donna, sostenendo di aver ricevuto in cambio banconote false e indicando l'auto quale luogo di occultamento della cocaina acquistata".
Nel corso delle indagini, "è stato altresì accertato che Furci ha tentato di acquisire informazioni per il tramite di suoi conoscenti in servizio presso il tribunale di Milano al fine di conoscere l'eventuale esistenza di procedimenti penali a suo carico per i fatti che hanno portato all'arresto".
La reazione del sindaco - "Una bellissima giornata per Corbetta e per la legalità. La verità è una sola, come ho sempre sostenuto: a Corbetta l'amministrazione, il sindaco e la comandante della polizia locale Lia Gaia Vismara sono stati vittime di un feroce attacco di stampo mafioso, un complotto in piena regola orchestrato con l'unico obiettivo di destabilizzare il Comune e destituire il sindaco 'colpevole' solo di aver continuato a lavorare nell'unico interesse dei cittadini, rivoluzionando un corpo di polizia assoggettato per anni a modus operandi illeciti". Così il sindaco di Corbetta Marco Ballarini commenta sui social l'arresto del comandante della Polizia Locale di Trezzano Sul Naviglio (Milano) Salvatore Furci, accusato di aver fatto ritrovare nell'auto della ex collega tre dosi di cocaina, il 3 gennaio 2020.
"Con estrema soddisfazione annuncio finalmente che, grazie a un importante lavoro della Direzione Antimafia, la comandante della Polizia Locale di Corbetta è stata completamente scagionata, anzi è ora considerata parte offesa - continua il primo cittadino. - Il nostro capo della Polizia Locale era stata colpita duramente da uno studiato complotto, orchestrato da membri infedeli delle forze dell'ordine che vestono indegnamente una divisa, che avevano nascosto della droga nella sua auto col solo fine di vendicarsi del lavoro rivoluzionario portato avanti dalla mia Amministrazione Comunale negli ultimi anni. Un lavoro duro, estremamente difficile per noi e che abbiamo pagato sulla nostra pelle: riportare la legalità nel comando".