Parla l'ex bancario, amico della coppia Boettcher-Levato, il cosiddetto terzo uomo sulla scena dei tre agguati con l'acido avvenuti a Milano.
Ha ribadito anche la sua versione dei fatti: "Io la verità l' ho detta al cento per cento e dal 17 marzo 2015, in più di un anno, la mia ricostruzione non è mai cambiata. Mentre loro mentono ancora, e tanto". Lo afferma ancora una volta Andrea Magnani, ex bancario, amico della coppia Boettcher-Levato, il cosiddetto terzo uomo sulla scena dei tre agguati con l'acido avvenuti a Milano.
Al Corriere dal carcere di Monza dove è rinchiuso, attraverso un colloquio con i suoi legali, Guido Guella e Andrea Etteri, ha ribadito anche la sua versione dei fatti: "Io la verità l'ho detta al cento per cento e dal 17 marzo 2015, in più di un anno, la mia ricostruzione non è mai cambiata".
Imputato e testimone, col suo racconto Magnani ha collegato tutti i fili della catena di agguati. Due giudici, finora, l'hanno ritenuto credibile. È stato condannato per associazione a delinquere (9 anni in primo grado), per il suo ruolo di "aiutante", in soggezione di fronte alla personalità deviata e dominante di Boettcher.
Spiega l'avvocato Etteri: "Il suo presunto ruolo nella vicenda è del tutto marginale rispetto alle ipotesi d'accusa. Non c'è stato alcun favoritismo o sconto. Bisogna tener presente il contributo sostanziale alle indagini, l' atteggiamento in carcere, il pentimento per la situazione in cui è stato coinvolto". E l' altro legale, Guella: "Stiamo valutando di sporgere denuncia per calunnia, se ancora le versioni degli altri due imputati sono così distanti dalla verità"