Si accende la speranza al Papa Giovanni XXIII e i suoi operatori sanitari "tornano a respirare" dopo un mese e mezzo di emergenza
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Dopo la foto della chiesa del cimitero senza più bare, Bergamo torna a tirare in sospiro di sollievo nella bufera che l'ha travolta in piena emergenza coronavirus. Stavolta la buona notizia arriva dal pronto soccorso dell'ospedale Papa Giovanni XXIII che è vuoto. Dopo settimane invivibili tra quelle sale e quei corridoi per i tanti malati di Covid-19, ora anche gli operatori sanitari commentano: "Torniamo a respirare".
Così se gli ultimi numeri riaccendono la speranza (sabato sono stati 39 i deceduti e il numero dei positivi ricoverati è stato di 298, mentre si era arrivati anche a 500), la città continua a stringersi con tante iniziative intorno a medici e infermieri impegnati in prima linea.
L'ultima sono 160 buoni cena per medici, infermieri e operatori sanitari donati da RistorantiBergamo a favore proprio di chi lavora all'ospedale Papa Giovanni XXIII. I buoni sono validi per due persone per una cena o un pranzo in 32 dei locali aderenti al gruppo bergamasco nato per creare iniziative enogastronomiche e culturali sul territorio.
"Loro sono i nostri eroi e abbiamo pensato di ringraziarli con il nostro cibo, con quello - dice l'associazione - che possiamo donare: una serata per due nei nostri ristoranti quando sarà possibile riaprire i locali e la situazione sarà più tranquilla". E forse quella data non è più troppo lontana.