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L'organizzazione umanitaria impegna operatori e volontari per aiutare gli over 65, tra i più colpiti dall'emergenza, offrendo anche un sostegno psicologico
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Cesvi scende in campo per aiutare gli over 65, una delle categorie più a rischio a causa del Covid, nelle città di Bergamo e Milano, realtà che ancora stanno soffrendo a causa del dilagare dell'epidemia di coronavirus. L'organizzazione umanitaria ha attivato due progetti, con le istituzioni e le realtà associative territoriali, che prevedono la distribuzione agli anziani, tramite volontari e operatori, di spese, pasti e medicinali.
Gli ospedali e le famiglie fragili - Di fronte all'emergenza coronavirus, Cesvi si era già attivato aiutando gli ospedali di Bergamo e ora, coillaborando con le istutuzioni bergamasche e milanesi, si impegna anche a supportare la popolazione anziana per garantire il supporto necessario ai nuclei familiari più fragili e isolati.
Gli aiuti a Bergamo - A Bergamo, dove gli anziani rappresentano il 25% della popolazione, è partito un progetto, in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche sociali del Comune e i Consorzi Sol.Co Città Aperta e R.I.B.E.S, che permette agli over 65 di ricevere a domicilio spesa, pasti completi, dispositivi di protezione individuale e farmaci. Ma non solo. I volontari sono a disposizione anche per garantire servizi socioassistenziali e per effettuare trasporti per le visite mediche. Chi ha bisogno di aiuto deve fare una sola cosa: chiamare il numero 342 009 9675, operativo dalle 9:00 alle 18:00 dal lunedì alla domenica.
Un grazie urlato alla finestra o un cioccolatino sulle scale - Marta, 20enne che studia medicina a Brescia, racconta la sua esperienza di volontaria che consegna mascherine a casa delle persone anziane: "Molte persone ci vorrebbero abbracciare pur non potendolo fare e c'è chi mi ha rincorsa sulle scale per portarmi un cioccolatino in segno di gratitudine. Poi c'è chi ha paura e nemmeno apre la porta, però poi si affaccia alla finestra e urla un 'grazie'. Una signora una volta mi ha chiamata 'angelo' con le lacrime agli occhi. E poi c'è anche chi ha voglia di fermarsi a chiacchierare e di raccontarti la sua storia". Perché la solitudine è anche questo: voglia e bisogno di raccontarsi.
A Milano "veniamo noi da te" - Interventi simili sono stati avviati anche a Milano, nel Municipio VI, zona sud della città dove la percentuale di popolazione anziana arriva al 22,4%. Il progetto “Veniamo Noi da Te”, promosso da Cesvi in collaborazione con la Cooperativa Spazio Aperto Servizi, può contare su un gruppo di volontari e operatori sociali che offrono servizi di consegna di beni di prima necessità e disbrigo di commissioni, ma anche supporto psicologico attraverso l’ascolto telefonico delle persone in stato di bisogno e costante monitoraggio dello stato di salute e dei bisogni degli anziani grazie a personale altamente specializzato. Il numero di riferimento, in questo caso, è 345 7611 627, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 16.
"Le persone imparano a fidarsi di noi" - "Incontriamo persone sole che non vedono nessuno e spesso hanno paura. E' importante non solo quello che facciamo ma anche il tono della voce che usiamo. Le persone le chiamo per nome e cerco di essere rassicurante con loro. Spesso la prima volta non si fidano ma poi imparano a lasciare la porta aperta e a scambiare due chiacchiere", racconta Marina, operatrice 28enne di Milano.
"Ci permettono di non perdere il contatto umano" - A beneficiare del lavoro dei volontari di Cesvi sono pensionati come Franco, 84enne di origine siciliana, che vive a Milano e che per una vita ha fatto il "cantastorie in piazza Duomo, ricevendo anche l'Ambrogino d'oro". Le sue ballate ora le canta dal balcone e a casa sua riceve l'aiuto dei volontari, il loro sostegno e la loro vicinanza. "Ci permettono di non perdere il contatto umano, scaldano le nostre giornate, ci permettono di sorridere", ha detto.
Raccolti 4 milioni per l'emergenza - Grazie al contributo di privati, aziende e personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport, Cesvi ha raccolto circa 4 milioni di euro per sostenere progetti legati all'emergenza coronavirus e in favore degli ospedali bergamaschi così come di alcune strutture per anziani e della popolazione over 65. "L’emergenza sanitaria non è ancora finita e quella sociale è solo all’inizio", ha detto il presidente Gloria Zavatta. "Gli anziani, in questo momento, rappresentano la fascia sociale che ha più bisogno di aiuto, ma presto attueremo anche dei progetti dedicati alle categorie più vulnerabili, in primo luogo ai bambini. Per questo è importante continuare a sostenere la raccolta", ha detto.