Le testimonianze di alcuni medici milanesi che spiegano cosa è stato fatto in una delle regioni più colpite dal Covid-19
Sono giorni di caos e preoccupazione in tutta Italia investita, come il resto d’Europa, dalla seconda ondata del coronavirus che sta mettendo nuovamente sotto pressione gli ospedali. Particolarmente sotto stress sono i nosocomi milanesi che stanno affrontando una nuova emergenza. “Non è stata appesa neanche una mensola dopo l’ondata di marzo, abbiamo gli stessi problemi", dice un dottore dell’ospedale Niguarda di Milano intervistato dall’inviato de "Le Iene" Gaetano Pecoraro.
"Siamo stati di nuovo investiti da uno tsunami: è difficilissimo da accettare", aggiunge ancora il medico. Eppure, come sottolinea lo stesso Pecoraro, anche gli altri presidi ospedalieri della città stanno vivendo difficoltà simili. "Non c’è stato nessun potenziamento", racconta un medico del Policlinico. Durante il servizio viene poi fatta un’altra rivelazione: "Da marzo a oggi nessuno ha fatto uno screening sistematico degli operatori sanitari, anche per chi lavora nei reparti Covid". Una scelta che, come spiegano gli stessi operatori, rischia di far nascere continuamente potenziali focolai.