Nella struttura di Colzate, nel cuore della provincia che è tra le più colpite dalla pandemia, la domanda di animali randagi nel 2020 è cresciuta del 50% contro una media nazionale del 15%
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E' da inizio pandemia che nei canili di tutta Italia le richieste di adozione di animali abbandonati si sono moltiplicate. Nel 2020, secondo i dati Enpa, l'Ente nazionale protezione animali, a trovare una famiglia sono stati il 15% di randagi in più, tra cani e gatti. Un modo, quello di portarsi a casa un animale, che per tanti è stato un tentativo di alleviare la solitudine di questi tempi difficili. Ma a segnalare una crescita ancora superiore alla media, pari al 50%, è in particolare un canile nella Bergamasca, quello di Colzate, dove l'aumento di cani dati in adozione, già in corsa nei 12 mesi del 2020, continua a intensificarsi anche in questo primo scorcio del 2021.
Nella struttura della Val Seriana, scrive l' "Eco di Bergamo", gli affidi l'anno scorso sono stati 200, contro una media di 130. E continuano a crescere, con i responsabili del canile che faticano a soddisfare le richieste. Insomma, in una delle aree del Paese più colpite dal Covid, il fenomeno dell'adozione degli "animali da compagnia" è stato ancora più alto rispetto alla media italiana. Alcuni degli effetti legati alla pandemia, depressione e solitudine, d'altra parte, hanno probabilmente amplificato anche i rimedi più diffusi. Tra cui, appunto, quello di andare a cercare conforto, calore e un po' di affetto anche negli animali abbandonati e quindi più bisognosi di attenzioni e cure. Aggiungiamoci la possibilità, per i proprietari di cani, di uscire più spesso proprio per portare a spasso l'animale, ed ecco che l'adozione di un animale è diventata una "via di fuga" più che apprezzabile da noia e solitudine.
La corsa all'adozione dei randagi - Secondo i dati Enpa nel 2020 i cani abbandonati che hanno trovato una famiglia sono stati in tutto 8.100, i gatti 9.500, per un totale di 17.600 animali domestici. Con percentuali più significative in alcune città, dove si è arrivati al 20 o al 40% in più, come Treviso e Perugia, o con il caso di Monza, dove il rifugio Enpa a dicembre era rimasto completamente vuoto: non c'erano più cani da adottare.
Emblematico quindi, in questo scenario, anche il caso di Colzate, dove la responsabile della struttura, Rina Abbadini, precisa: "Non ce l'aspettavamo. Quello che abbiamo notato è che quasi tutti chiedono cani di piccola taglia. Sono persone sole che devono gestire l'animale in appartamento. E infatti siamo rimasti senza animali di piccole dimensioni. Siamo molto felici e speriamo che, anche una volta finita la pandemia, gli affidatari continuino a prendersi cura dei loro animali".