I mecidici del capoluogo lombardo chiedono di chiudere immediatamente, pena il caos ospedaliero. Palazzo Marino e Regione lombardia si prendono ancora un po' di tempo
"Ad oggi lato Regione Lombardia non si ipotizza nemmeno lontanamente di andare verso un lockdown stile marzo e aprile e io lo condivido". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, aggiungendo che "Fontana ha sottolineato che a nuove restrizioni deve corrispondere ristoro da parte del governo, indicando quanto e quando rispetto a chi viene chiuso".
"Ricordo - prosegue Sala -. che si era detto il giorno 19, quando ci siamo riuniti con Fontana e i sindaci delle città, che l'ipotesi era che si arrivasse ad un livello di terapie intensive al 31 di ottobre che andava da un minimo di 435 a 800 al massimo. Da questo punto di vista la situazione sembra essere un po' meglio", ha aggiunto il sindaco.
"Il Comitato tecnico scientifico ha detto che probabilmente le misure che abbiamo già preso possono avere inciso, poco, perché siamo ancora in una fase iniziale, di fatto però probabilmente i comportamenti della gente, un po' spaventata, un po' sensibilizzata, hanno portato a qualcosa che non può essere letto con totale serenità ma prendiamo atto che è un filo meglio di quanto si poteva immaginare 10 giorni fa. Questa è la situazione ad oggi".
I medici chiedono di "chiudere subito" - Da una parte però ci sono parte i medici, che vogliono il lockdown subito, dall'altra la politica locale, che frena, in una giornata che vede la Lombardia sempre in testa per contagi, con 5278 nuovi casi. "Di una cosa siamo certi: la situazione sia nelle strutture sanitarie ospedaliere che anche nella medicina del territorio è diventata insostenibile.