L'uomo è in custodia cautelare con l'accusa di aver ucciso nipote e sorella, ma l'autopsia non ha chiarito subito la causa delle morti.
In carcere con l’accusa di duplice omicidio, Paolo Villa attraverso il suo legale ha presentato ricorso al tribunale del Riesame per ottenere la liberazione. L’uomo di Ornago (Monza), 75 anni, è stato portato in carcere il 12 febbraio: in casa, i carabinieri avevano trovato i corpi in avanzato stato di decomposizione della sorella, Amalia Villa di 85 anni, e della nipote, Marinella Ronchi, di 52. Ma dai primi risultati dell'autopsia non emergono prove che lo inchiodano.
Sulla sorella, non sono state rinvenute ferite di alcun genere. Sulla nipote, una ferita al polso, che gli esperti non giudicano necessariamente determinante per il decesso. Gli inquirenti attenderanno ora i risultati degli esami tossicologici e istologici. Villa finora non ha fornito alcuna spiegazione, rispetto al motivo per cui avrebbe convissuto per giorni coi cadaveri di sorella e nipote, o sulla dinamica che potrebbe aver portato alla loro morte.
L'omicida è la nipote? - Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti è che ad uccidere Amalia Villa sia stata la nipote: l'anziana era malata e sofferente e la 52enne avrebbe quindi posto fine al suo dolore. Quindi Marinella Ronchi si sarebbe tolta la vita. Ma fin a quando non ci sarà chiarezza sulle cause del decesso ci si muove con i piedi di piombo.