Proseguono le indagini dopo l'arresto e la confessione dei due stranieri. La pista principale sembra essere quella dei prestiti
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Si indaga ancora a Brescia dopo l'arresto dei due stranieri accusati di avere ucciso il ristoratore Francesco Seramondi e la moglie Giovanna Ferrari. La pista principale per risolvere il giallo sembra quella dei prestiti. Il denaro in contante, circa 900mila euro, trovato a casa della coppia uccisa, nasconde altro. A parlare è il dottor Carmine Esposito, questore di Brescia che, in tempi brevi, sembra promettere una nuova evoluzione dell'inchiesta.
La confessione dei due presunti killer, un pachistano titolare di un pub e un indiano che avrebbe fatto da complice nell'agguato eseguito con modalità tipiche della criminalità organizzata, regge solo per quanto riguarda l'esecuzione del delitto e non per il movente, una gelosia tra locali concorrenti della stessa zona. I due stranieri potrebbero essere solo due esecutori materiali. La squadra mobile di Brescia è alla ricerca di eventuali mandanti.