STUDENTESSA UCCISA NEL 1987

Delitto Macchi, chiesta la riesumazione del corpo di Lidia

Gli inquirenti cercano tracce che potrebbero essere riconducibili a Stefano Binda, arrestato con l'accusa di aver ucciso la ragazza

27 Feb 2016 - 17:11

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Il sostituto pg di Milano, Carmen Manfredda, ha chiesto la riesumazione del cadavere di Lidia Macchi, la studentessa di Varese uccisa nel gennaio 1987 con 29 coltellate. L'intenzione degli inquirenti è cercare tracce che potrebbero essere riconducibili a Stefano Binda, l'ex compagno di liceo della vittima arrestato a gennaio con l'accusa di aver violentato e ucciso la ragazza. Sulla richiesta di riesumazione si esprimerà il gip di Varese.

A chiedere la riesumazione dei resti, nei mesi scorsi, erano stati anche i familiari della ragazza, con l'obiettivo di "non lasciare nulla di intentato" per fare chiarezza sulla morte della studentessa.

Proseguono intanto nel parco Mantegazza di Varese le ricerche della possibile arma del delitto: un coltello che, secondo ipotesi investigative, Binda potrebbe aver nascosto nell'area verde nei giorni successivi all'omicidio.

Lunedì il sostituto pg Manfredda affiderà l'incarico a un antropologo forense nell'ambito di una consulenza di parte. L'esperto avrà il compito di esaminare sei coltelli e un falcetto trovati nei giorni scorsi nel parco alla periferia di Varese, per accertare sui reperti la presenza o meno di impronte digitali e Dna riconducibile alla vittima o al presunto killer.

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