Milano, il 34enne uccise la moglie e i due figli il 14 giugno del 2014. L'uomo è stato processato con rito abbreviato. Giuseppina Redaelli: "Abbiamo avuto giustizia".
Il gup del Tribunale di Pavia ha condannato all'ergastolo Carlo Lissi, il 34enne che il 14 giugno del 2014 uccise la moglie Maria Cristina Omes e i figli Giulia e Gabriele a Motta Visconti, in provincia di Milano. L'uomo è stato processato con rito abbreviato, che ha comportato l'esclusione dei tre anni di isolamento diurno ma non la riduzione della pena del carcere a vita.
Il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche, subordinate però alle aggravanti contestate.
Accolta la richiesta del pm - Il pubblico ministero Giovanni Benelli aveva chiesto l'ergastolo. Stessa richiesta anche da parte dell'avvocato Domenico Musicco, che assiste la madre della donna uccisa, Giuseppina Redaelli, che aveva chiesto il massimo della pena oltre a una provvisionale da 500mila euro. "Siamo soddisfatti per questa pagina della giustizia italiana - ha detto dopo la sentenza -. Per una volta ha fatto giustizia verso la famiglia".
"E' stato malvagio" - "Sono soddisfatta, lui è stato malvagio con chi gli voleva bene". E' il commento, a caldo, di Giuseppina Redaelli, 78 anni, mamma di Maria Cristina e nonna di Giulia e Gabriele.
La difesa ricorrerà in Appello - L'avvocato Corrado Limentani, che ha difeso Lissi al processo, ha invece annunciato il ricorso in secondo grado: "Per noi la perizia psichiatrica era errata, la concessione delle attenuanti apre la porta al ricorso in appello".