Piacenza, secondo lo psichiatra nominato dal gip, Andrea Albanese era stato colpito da una transitoria "amnesia dissociativa" quando lasciò in macchina il piccolo Luca, ritrovato senza vita dopo nove ore
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Dimenticò il figlio di due anni in auto, dove lo trovò, nove ore dopo, senza vita, ancora legato al seggiolino, alla periferia di Piacenza. Andrea Albanese, il padre del bimbo, in quel momento, il 4 giugno 2013, era "completamente incapace di intendere e di volere per una transitoria amnesia dissociativa". E' la conclusione della perizia di Corrado Cappa, psichiatra nominato dal gip Giuseppe Bersani, nel procedimento per la morte del piccolo Luca.
Alla medesima conclusione di Cappa era giunto anche Giovanni Smerieri, consulente della difesa di Albanese, secondo cui, quella tragica mattina, il papà del piccolo Luca fu colpito da una sindrome transitoria che consiste nell'incapacità di ricordare eventi e avvenimenti autobiografici circoscritti a un'area o a una persona della propria vita.
Quel giorno, Andrea Albanese dimenticò il figlio di due anni nella sua automobile, parcheggiata davanti all'ingresso dell'azienda alla periferia di Piacenza dove lavora. Lo ritrovò senza vita nove ore dopo, ancora legato al seggiolino della Citroen.
Gli atti, su decisione del giudice, sono stati ora inviati al pubblico ministero Antonio Colonna, che ha seguito le indagini sulla vicenda. Spetterà a lui una nuova nuova valutazione dei fatti alla luce delle due perizie coincidenti. Non si esclude, a questo punto, una richiesta di archiviazione in quanto Andrea Albanese, per i due psichiatri, non è imputabile per quanto accaduto.