La Guardia di Finanza ha fermato il boss della banda degli "slavi",in passato già condannato all'ergastolo per omicidio
© ansa
La Guardia di Finanza ha eseguito undici arresti a Milano nell'ambito di un'operazione antidroga. Tra i fermati anche Dragan Petrovic, 64 anni, a capo negli anni Settanta della banda degli "slavi", che ai tempi rivaleggiava con quella di Renato Vallanzasca. Petrovic, condannato all'ergastolo per omicidio, era in semilibertà dal 2012. Nel 1992 era stato protagonista di una rivolta in carcere.
Petrovic, detenuto a Opera, secondo l'accusa avrebbe ottenuto il regime di semilibertà grazie a Carlo Maffeis, un avvocato cancellato dall'ordine. Il legale, 39enne originario di Orzinuovi (Brescia), aveva dato vita alla Tir Spagna Logistica, una società dall'attività inesistente creata per ottenere la semilibertà di Petrovic. Nella sede di questa società il serbo, conosciuto anche come "Draga", anziché lavorare dava le direttive per il traffico della droga.
L'operazione della Gdf si è svolta questa mattina e ha portato all'arresto di altre dieci persone. Petrovic nel 1992 era salito agli della cronaca quando fu protagonista di una rivolta nel penitenziario di Sollicciano, in provincia di Firenze. Nell'occasione furono presi in ostaggio due agenti della polizia penitenziaria.
Petrovic era stato condannato per l'omicidio di Sabino Falco, avvenuto il 2 marzo 1982 nel carcere di San Vittore. Il serbo disse che Falco (anch'egli indagato per due omicidi in prigione) aveva in programma la sua eliminazione. Con "Draga" fu condannato all'ergastolo anche Antonino Faro, per l'uccisione nell'agosto del 1981 di Francis Turatello, avvenuta nel carcere di Badu e Carros (Nuoro).