Preferiscono non fare l’amore perché "non gli interessa": la società li considera malati, loro invece sfilano al Gay Pride per rivendicare diritti. A Tgcom24 la testimonianza di una fotografa milanese
In Italia il 2% della popolazione è asessuale. Si tratta di individui che hanno fantasie erotiche, praticano la masturbazione e, se hanno un partner, non ne sono attratti sessualmente. La mancanza di desiderio non impedisce loro però di vivere storie d’amore.
“L’asessualità non è una malattia o una scelta, ma un orientamento, così come l’omosessualità, l’eterosessualità e la bisessualità” spiega a Tgcom24 Alice Redaelli, 33 anni, fotografa e responsabile del Gruppo Asessualità dell’Arcigay di Milano, un collettivo nato poco più di un anno fa.
Facciamo chiarezza: chi sono gli asessuali?
Asessuale è chi non prova attrazione sessuale. Questo però non significa che non possa innamorarsi e vivere una storia d’amore, priva della componente erotica, con persone dello stesso o dell’altro sesso. Conosco una coppia formata da una ragazza lesbica e da una ragazza asessuale "omo-romantica", ossia attratta - seppur non sessualmente - da donne. Quella coppia funziona.
Come si scopre di essere asessuali?
La consapevolezza del proprio orientamento può acquisirsi nell’adolescenza o in età matura. Per noi però è più difficile: spesso s'ignora addirittura l’esistenza dell’asessualità e si vive una condizione di disagio, a cui non si sa dare un nome.
Per lei questa scoperta come è avvenuta?
Fino ai diciassette anni ignoravo l’esistenza del termine “asessuale” e vivevo con imbarazzo la mancanza di desiderio, mi sentivo “sbagliata” e sola. Poi, al liceo, nella biografia di un autore lessi: “Non si sposò perché probabilmente asessuale”. Rimasi colpita da questa espressione e iniziai a fare ricerche in Internet sull’argomento. Scoprii così il forum statunitense di Aven, la comunità online di chi non si sente attratto dal sesso: oggi si contano oltre centomila iscritti. Molte altre persone che, come me, sono disinteressate all'eros.
Non ha davvero mai voglia di fare sesso?
Il desiderio sessuale c’è. Però non ho mai provato attrazione per una persona specifica. L’asessuale soddisfa la propria libido con l’autoerotismo, coltivando l’immaginazione. D’altronde, è risaputo, le fantasie sono qualcosa di diverso dal nostro orientamento. Quante eterosessuali fantasticano su avventure omo-erotiche che però scelgono di non vivere?
Perché la scelta di fondare il Gruppo Asessualità dell’Arcigay?
Il nostro obiettivo è aiutare gli asessuali a uscire dall’isolamento. Dalle statistiche della sezione italiana di Aven, si parla del 2% della popolazione. Si tratta di centinaia di migliaia di italiani che spesso non sanno neppure dare un nome alla propria condizione.
Vi sentite accettati dalla società?
Purtroppo c’è ancora molta discriminazione. Viviamo in un ambiente conservatore, ma allo stesso tempo iper-sessualizzato: basta accendere la televisione per rendersene conto! Viene da sé che una persona che dimostra un interesse diverso, è subito vista come “malata”.
E dalla comunità LGBT?
All’inizio gli omosessuali hanno fatto fatica ad accettarci, soprattutto i più anziani del movimento. Si parla di persone che, negli anni ’60 e ’70, hanno lottato per affermare i loro diritti e la loro libertà sessuale. Con il tempo hanno imparato a comprenderci e oggi siamo un’unica grande comunità che lotta per i diritti di tutti e contro qualsiasi discriminazione.
E quindi domenica scorsa vi siete trovati tutti insieme a Milano al Gay Pride.
A livello internazionale la comunità asessuale aderisce al Gay Pride almeno da cinque anni, mentre in Italia abbiamo manifestato quest’anno per la prima volta: eravamo un centinaio.
Più maschi o più femmine?
Le ragazze sono di più perché un uomo prova vergogna nel mostrarsi disinteressato al sesso.
Asessualità significa castità?
La castità è una scelta, che può essere dettata da svariati motivi, religiosi o etici. L’asessualità invece è innata: vuol dire non provare attrazione sessuale, non certo essere casti. E’ importante ricordare che il corpo di un asessuale funziona esattamente come tutti gli altri a livello di terminazioni nervose. E l’autoerotismo, anche per noi, rimane un’attività piacevole!
Foto di Alice Redaelli