Uno dei piccoli pazienti è stato sottoposto a trapianto e un altro ha un esito in attenzione, mentre i restanti hanno esiti non gravi (dimessi o in miglioramento)
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L'epatite sconosciuta diffusasi tra i bambini continua a preoccupare la sanità italiana. In Lombardia i casi registrati al 2 maggio sono nove, con altri due casi ancora in corso di segnalazione e valutazione. Nello specifico, due sono stati segnalati all'Ats Milano, due all'Ats Insubria, due all'Ats Brescia e tre all'Ats Bergamo. Sette casi riguardano bambini fino ai 4 anni, un caso si osserva nella fascia 5-9 anni e un altro in un bambino oltre i 10 anni. Uno dei piccoli pazienti è stato sottoposto a trapianto e un altro ha un esito in attenzione, mentre i restanti hanno esiti non gravi (dimessi o in miglioramento).
Sorveglianza rafforzata - I dati sono stati forniti dal vice presidente regionale, Letizia Moratti, secondo la quale è in corso "un'attenta sorveglianza epidemiologica volta a ottimizzare l'osservazione di eventuali nuovi casi di epatite acuta nella popolazione pediatrica". La rete dei laboratori ha definito un protocollo per l'effettuazione degli accertamenti, con l'obiettivo di "uniformare i comportamenti".
Analisi a vari livelli - Al momento "tutti gli ospedali lombardi sono in grado di eseguire gli esami di primo livello", per escludere le cause più comuni d'infezione al fegato (sierologia A B C E). Per le analisi più specifiche e approfondite, "i laboratori stanno lavorando in rete per rispondere in maniera efficace alla richiesta di sorveglianza del ministero della Salute".