Il nuovo filone d'inchiesta riguarda gli appalti truccati per le "vie d'acqua" dell'Esposizione
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L'ex responsabile del Padiglione Italia di Expo e commissario delegato dell'Esposizione Universale, Antonio Acerbo, è finito agli arresti domiciliari nell'ambito del nuovo filone d'inchiesta sugli appalti truccati condotto dalla Procura di Milano. Insieme a lui, sono finiti ai domiciliari, anche l'imprenditore Domenico Maltauro e Andrea Castellotti, manager della società di impianti Tagliabue. Sono tutti accusati di turbativa d'asta e corruzione.
Al centro delle indagini della Procura il progetto le "vie d'acqua" di Expo: ad Acerbo circa un mese fa era stata notificata un'informazione di garanzia con l'accusa di corruzione e turbativa d'asta, reati, secondo l'accusa, commessi a Milano tra il 2012 e il luglio del 2013 in relazione all'appalto.
Nel mirino le consulenze al figlio di Acerbo - Sotto la lente degli inquirenti erano finiti alcuni contratti di consulenze sospette tra cui quello fatto ottenere al figlio (ora indagato per riciclaggio) da circa 30mila euro. Nei giorni scorsi Acerbo si era dimesso dalla carica di sub commissario Expo e da quella di responsabile del Padiglione Italia.
Turbativa d'asta e corruzione - Il gip Fabio Antezza ha posto, accogliendo la richiesta della Procura, ai domiciliari anche il cugino dell'imprenditore Enrico Maltauro e Andrea Castellotti, impegnato nei lavori per il Padiglione Italia. Il giudice ha respinto invece una nuova richiesta di arresto per Enrico Maltauro da poco rimesso in libertà. Tutti e tre gli arrestati sono accusati di turbativa d'asta e corruzione, reati che sarebbero stati commessi a Milano "sino al 10 luglio 2013".
"Domenico Maltauro non è dipendente di nessuna delle societa' del Gruppo", precisa in in una nota la 'Impresa Costruzioni Maltauro', dopo i nuovi arrestiche coinvolgono anche Domenico Maltauro, cugino di Enrico, ex ad della società.
Per gli stessi reati, si legge ancora nel comunicato della Procura, "si procede, in stato di libertà, nei confronti di Enrico Maltauro", l'imprenditore vicentino arrestato a maggio nel primo filone dell'inchiesta sull'Expo, quello con al centro la cosiddetta "cupola degli appalti". Per questo filone i pm Gittardi e D'Alessio hanno già chiesto il processo con rito immediato a carico di sette persone, tra cui l'ex funzionario Pci Primo Greganti, l'ex parlamentare Dc Gianstefano Frigerio e l'ex senatore Fi Luigi Grillo.