Raffaele Cantone: "L'unica cosa da non fare è cancellare l'evento"
© ansa
"L'unica cosa da non fare è cancellare l'Expo. Sarebbe ammettere che l'illegalità ha vinto". Lo afferma il presidente dell'Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, chiamato dal premier, Matteo Renzi, a seguire i lavori dell'Esposizione Universale di Milano 2015. "Bisogna andare avanti e il governo ci mette la faccia", sottolinea. Cantone chiede poi alla politica di "rialzare la guardia", adottando "regole chiare di finanziamento trasparente".
"Tangentopoli non ci ha insegnato nulla. Tornano alla ribalta personaggi già condannati: il peggio poteva essere scongiurato", aggiunge Cantone, secondo cui "i partiti hanno grandi responsabilità perché non hanno saputo attrezzarsi con delle regole chiare di finanziamento trasparente". "La trasparenza - sottolinea - è l'anticorpo più potente nei confronti del malaffare. Si può tranquillamente mettere in campo una rete di controlli efficace, intelligente, agile e non burocratica, purché ci sia davvero trasparenza".
Prime ammissioni durante gli interrogatori di garanzia - E mentre la politica attiva una task force anticorruzione per stroncare sul nascere la nuova Tangentopoli, nel carcere di Opera è una giornata di interrogatori per gli arrestati dello scandalo Expo. Ha ammesso i fatti "nella loro materialità" così come sono stati contestati. E' questa la sintesi dell'interrogatorio reso al gip Fabio Antezza da Enrico Maltauro, l'imprenditore vicentino finito in carcere giovedì.
Cattozzo: "In biglietti nascosti cifre delle tangenti" - Con lui sono finiti in manette l'ex parlamentare Dc, Gianstefano Frigerio, all'ex funzionario Pci, Primo Greganti, l'ex senatore Fi-Pdl, Luigi Grillo, il manager Expo, Angelo Paris, e l'ex esponente ligure dell'Udc, Sergio Cattozzo. E proprio Catozzo ha rivelato al gip: "I biglietti che ho cercato di nascondere erano quelli su cui ho annotato la contabilità delle tangenti", riferendosi ad alcuni foglietti che giovedì ha cercato di nascondere ma che poi ha consegnato alla Gdf.
Greganti e Frigerio negano le accuse - Greganti e Frigerio, invece, hanno negato i fatti che vengono loro contestati nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip di Milano, Fabio Antezza.
Alfano: "Escluse dagli appalti 33 aziende" - "Sull'Expo abbiamo svolto una forte azione di contrasto alle infiltrazioni criminali". Lo dice il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, sottolineando che 33 aziende sono state escluse dagli appalti e sono stati controllati 66 cantieri e 2.400 soggetti. "Questi sono i fatti contro le infiltrazioni criminali - aggiunge il titolare del Viminale -. Adesso contro la corruzione disporremo di una task force che avrà anch'essa un ottimo risultato".
Tajani: "Tempistica inchieste sospetta ma andiamo avanti" - "Le inchieste devono fare il proprio corso, certamente è un po' sospetto che tutto accade in campagna elettorale". Risponde così ai giornalisti riguardo l'inchiesta sull'Expo, il vice presidente della Commissione Europea, Antonio Tajani. "Bisogna impedire - continua Tajani - che la vicenda giudiziaria ostacoli il percorso dell'Expo, quindi separiamola nettamente da quella economica".
Lupi: "Avanti con i lavori, dobbiamo arrivare in tempo" - "Andiamo avanti con i lavori. Dobbiamo assolutamente arrivare in tempo perché l'Expo deve essere l'appuntamento dell'Italia". Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, dopo i nuovi episodi di corruzione all'Expo di Milano. "Abbiamo concordato con Renzi l'affiancamento dell'autorità nazionale per l'anticorruzione" per seguire i lavori di Expo.
Maroni: "Cantone abbia poteri investigativi veri" - "La nomina di Cantone sarà utile se avrà i poteri investigativi che noi non abbiamo, se può per esempio dialogare con la Procura per scoprire questi intrecci sotterranei che hanno portato all'inchiesta". Lo dice il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, sul ruolo che avrà per Expo il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione.