Expo, il Cluster del Riso: l'oro bianco che ogni giorno sfama metà del pianeta
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Risorsa alimentare primaria per tre miliardi di persone, il riso è fondamento della dieta ad ogni latitudine. I Paesi del Sud-est asiatico protagonisti del Cluster ad Expo
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Laos, Cambogia, Myanmar e poi Bangladesh e Sierra Leone, questi i paesi grandi produttori e grandi consumatori di riso che raccontano la storia di questa pianta straordinaria all'Expo 2015. Alcuni popoli come quello cambogiano lo considerano sacro. Ma l'oro bianco, le cui riserve mondiali servono a scongiurare le carestie, è così comune perché è una pianta versatile che può essere coltivata in ogni angolo della Terra.
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Secondo la Fao per la prima volta nel 2015 la quantità di riso consumata supererà quella prodotta. Ma niente paura, perché esiste una Banca Mondiale del Riso che si preoccupa di mantenere delle riserve. Grazie a queste scorte si potrebbe fronteggiare una carestia lunga addirittura quattro mesi.
L'idea dell'Esposizione è quella di portare i visitatori a passeggiare tra le risaie: piccoli appezzamenti coperti di acqua che lasciano trasparire le differenze fra i semi delle varie qualità. Al Riso Bamsati, tipo orientale ormai famoso anche in occidente, è dedicata un'area a parte. Ogni paese mostra le proprie eccellenze, informando sulle qualità dei prodotti e sulle modalità di coltivazione.
I maggiori produttori e consumatori al mondo (50% sul totale mondiale) sono Cina e India, che all'Expo hanno dei padiglioni dedicati. Nel Cluster del Riso invece i grandi protagonisti sono i paesi asiatici Bangladesh, Cambogia, Laos e Myanmar e l'africana Sierra Leone, che grazie alla coltivazione del prezioso cereale sono riusciti a raggiungere l'autosufficenza alimentare (nel caso del Bangladesh) o si stanno avvicinando a questo importante obiettivo (la Sierra Leone è al 70% circa del suo fabbisogno).
Piccoli Stati come il Laos hanno la coltivazione del riso proprio nel Dna, anzi nel nome: è infatti solito fra i vicini popoli del Sud-est asiatico definire i suoi abitanti con un'espressione che significa "riso glutinoso e pollo"; lo stesso verbo "mangiare" nella lingua del luogo si dice "kine khao", che significa "cibarsi di riso".