ANTICORRUZIONE

Expo, Raffaele Cantone: "Servono poteri, non faccio gite milanesi"

"La nostra presenza ha un senso se ci danno strumenti di controllo ad hoc e se si impone alle società private di seguire le norme di trasparenza", dice il presidente dell'Autorità anticorruzione chiamato dal premier Renzi

16 Mag 2014 - 16:10
 © ansa

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"Non ho intenzione né voglia di fare gite milanesi". Lo ha detto Raffaele Cantone, il presidente dell'Autorità anticorruzione chiamato dal premier, Matteo Renzi, a seguire i lavori dell'Expo dopo i recenti scandali. "La nostra presenza ha un senso se ci danno strumenti di controllo ad hoc e se si impone alle società private di seguire le norme di trasparenza", ha aggiunto Cantone.

A giudizio di Cantone, che è intervenuto alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Napoli Federico II "allo stato non c'è possibilità che l'Autorità possa occuparsi delle vicende dell'Expo". "Il tema - aggiunge - è provare a individuare poteri specifici transitori e che riguardino solo quell'evento". "Questi poteri servono - sottolinea - e dovranno essere tali da lasciare indipendente l'Autorità".

"In linea di principio rispetto a Tangentopoli la corruzione si è evoluta, il sistema dei comitati d'affari è più pericoloso di Tangentopoli. Oggi la politica non è neanche più in grado di gestire la corruzione". A gestire una "corruzione che cambia profilo - conclude - sono vere lobby nelle quali la politica svolge un ruolo di aiuto per avere vantaggi diretti o indiretti".

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