Secondo il giudice, l'omicidio di Varese "non era prevedibile". E specifica: "E' la madre che porta il figlio dal padre, alle 13 del primo gennaio"
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Davide Paitoni ha confessato di aver ucciso il figlio di sette anni, Daniele, a Morazzone (Varese). Nell'ordinanza di custodia cautelare, il gip ha ricostruito cosa è successo la sera del primo gennaio, citando le parole del 40enne: "Con la scusa di una merendina l'ho fatto sedere sulla sedia, e ho sferrato un colpo".
Paitoni al padre: "Non aprire l'armadio" - Dopo aver ucciso il figlio Daniele e averlo chiuso nell'armadio, Paitoni ha lasciato la sua abitazione di Morazzone senza che il padre se ne accorgesse. "Lo so che fa schifo uccidere il proprio figlio, non aprire il mio armadio papà", avrebbe detto il 40enne in un vocale inviato al genitore che, a causa di problemi di udito, non l'ha ascoltato sino all'arrivo dei carabinieri.
L'aggressione alla moglie - Nella ricostruzione del gip si afferma poi che Paitoni, dopo aver commesso il delitto, ha inviato un messaggio alla moglie, dicendole che stava andando a riportarle il bambino e affermando di "aver passato con Daniele una bellissima giornata". Una volta da lei a Gazzada Schianno (Varese), il 40enne ha attirato la donna all'esterno dell'abitazione di famiglia e l'ha aggredita al volto, all'addome e alla schiena, insultandola e incolpandola dell'accaduto e urlandole che il figlio era nascosto in auto a osservare la scena.
La lettera - Sulla lettera lasciata sul luogo del delitto, Paitoni ha parlato di "un gesto compiuto per far soffrire la donna che ho amato veramente" e, sempre secondo quanto contenuto nell'ordinanza di custodia cautelare, "per ritorsione nei confronti dei familiari di lei". Più volte l'uomo avrebbe detto al figlio Daniele "tua nonna è una m...a". Secondo il gip di Varese, inoltre, "la minaccia non attuata di suicidio appare un mezzo per depistare le ricerche".
Il gip: "Omicidio non prevedibile" - Secondo il gip, l'omicidio del piccolo Daniele non era prevedibile. "E' bene partire da un dato che può apparire paradossale rispetto all'esito mortale di padre e figlio insieme nella casa di Morazzone. E' la madre che porta il figlio dal padre, alle 13 del primo gennaio. Un gesto del tutto incompatibile con qualsiasi allarme che un precedente atteggiamento del padre avrebbe potuto destare nella donna", si legge ancora nell'ordinanza.