ROGO IN VALCAMONICA

Fratellini uccisi, la mamma un anno dopo: "Pensando a voi trovo la forza"

I due bimbi morirono a Ono San Pietro, in Valcamonica, nel rogo della casa del padre Pasquale Iacovone, accusato di omicidio

16 Lug 2014 - 16:46
 © facebook

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Un anno fa i suoi Davide e Andrea, di 9 e 12 anni, morirono carbonizzati a Ono San Pietro, nel Bresciano, nel rogo dell'abitazione del padre Pasquale Iacovone, accusato di omicidio. Oggi Erica Patti, la madre dei due fratellini, scrive una lettera aperta mettendo nero su bianco il suo dolore: "Ho davvero pensato di non potercela fare, ma c'è qualcosa che si riaffaccia permettendomi di voler continuare: il pensiero dei miei bambini".

"Ormai è passato un anno, non saprei dire se solo un anno o già un anno, perché è da una vita che non li vedo e mi rimarrà una vita senza vederli. Spesso le persone, che a modo loro mi sono vicine o che fanno il possibile per esserlo, mi chiedono come sto, come mi sento... ma io non so rispondere, non conosco una parola o un modo per descriverlo, non so paragonare le emozioni che sto provando, dolore, desolazione, rabbia e tristezza, con quelle di qualsiasi altra persona che ogni giorno e per ogni motivo soffre, ma posso dire che per me è decisamente più di ogni cosa che abbia mai provato o abbia pensato di poter provare.

Ho davvero pensato di non potercela fare e a volte mi capita tuttora, ma c'è ancora qualcosa che ogni tanto in questa vita tanto vuota si riaffaccia, permettendomi di voler continuare ad andare avanti... è il pensiero dei miei bambini... lo stesso pensiero che molte volte mi rattrista tanto, pensando che non sono più fisicamente qui con me, ma che allo stesso modo mi rasserena pensando a loro, a come erano, ai loro sorrisi ed agli splendidi attimi passati insieme, a come riempivano le mie giornate, a come vivevano con me e a come erano la mia vita...

Ora malgrado tutto, cerco di farmi forza, con loro e per loro, con i loro sorrisi sempre in mente e la loro presenza che come prima o forse anche di più riempie il mio cuore e per loro, perché sento che devo almeno riuscire a continuare a ricordare cosa è loro accaduto, ricordare che certe cose non dovrebbero mai accadere e ricordare che chi commette un abominio simile deve almeno adeguatamente pagare. Un po' devo anche dire grazie anche alle persone davvero tanto care che mi stanno vicino ogni giorno e a quelle che davvero attraverso ogni modo possibile, mi hanno fatto sentire la loro presenza e la loro vicinanza e che anche se mi è davvero difficile dimostrarlo a causa del mio carattere, mi fanno davvero piacere e mi sono di grande aiuto.

Ora quello che spero più di ogni altra cosa, malgrado l'incertezza di tutto quello che ancora questa vita potrà darmi o togliermi, è che i miei bambini, come credo, siano in un posto davvero bello, in un posto in cui possano avere la serenità e la tranquillità che si meritano, come quelle che si sarebbero meritati anche qui accanto a me... un vero Paradiso, per due veri angeli come loro".

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