Garlasco, la testimone "aiuta" Stasi: "La bici sequestrata non è quella del delitto"
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Sul settimanale Giallo l'intervista alla vicina di Chiara Poggi che aveva denunciato la presenza della bicicletta nera
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Un giallo che si infittisce quello di Garlasco. La testimone che per prima aveva denunciato la presenza di una bici nera appoggiata al muro della villetta dei Poggi, smentisce che sia quella sequestrata ad Alberto Stasi. "Sono sicura, era come la mia, non è quella sequestrata dai carabinieri", dice la 79enne Franca Bermani intervistata dal settimanale Giallo.
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La donna dice di esserne certissima, anche dell'orario in cui ha visto la bici appoggiata al muretto: "Erano le 9.10, sono abituata a guardare spesso l'orologio e sono sciura. La bici che ho visto era uguale a quella che avevo io a 15 anni, me l'aveva regalata il mio papà", dice la signora Bermani. L'orario che la testimone riferisce è fondamentale: alle 9.12, infatti, viene staccato l'antifurto in casa Poggi e tra le 9 e le 10 viene collocata la morte di Chiara.
L'assassino o un suo complice, ecco chi potrebbe aver parcheggiato quella bici. Il giorno del delitto la signora Bermani viene sentita dai carabinieri e ha raccontato l'episodio della bicicletta. Ma è sulla bici sequestrata a Stasi nelle scorse settimane che l'accusa sta costruendo il nuovo processo: un modello da donna di colore nero in uso alla famiglia Stasi.
E' quella che era parcheggiata davanti a casa Poggi? Davanti alla foto la signora Bermani non ha dubbi: "Questa bici non c'entra nulla". La patata, molto bollente, passa ora ai giudici.