A "Mattino Cinque News" il sindacalista CUB: "Deve restare a Roma perché ci ha tagliato i fondi"
Con la festività di Sant'Ambrogio il Teatro alla Scala di Milano si prepara alla prima e a ricevere una lunga lista di vip e politici come la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il sindaco di Milano Beppe Sala. Un quartetto che ha scatenato polemiche tra i lavoratori del teatro che hanno deciso di protestare in piazza: "Almeno la signora Meloni deve restare a Roma, qui non è la benvenuta" - hanno dichiarato alle telecamere di "Mattino Cinque News".
Giuseppe Fiorito sindacalista CUB, la Confederazione Unitaria di Base del teatro milanese che ha lanciato una petizione su Change.org contro la presenza alla Scala il 7 dicembre della premier Giorgia Meloni per via della provenienza dal "fronte della gioventù" della presidente del Consiglio ma anche per la manovra dei tagli che prevede alla cultura, ha poi aggiunto: “Ogni volta che c'è un problema economico in questo Paese la fanno pagare sempre alla cultura. Diamo soldi per finanziare la guerra e nel frattempo tagliamo la cultura fondamentale per la pace. Bisogna investire nello sviluppo del Paese, il Teatro alla Scala è il cuore pulsante di Milano e da quando ha riaperto la città si è rianimata".