Erano già coinvolti in un filone parallelo. Le accuse sono di accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreto industriale
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Sei ex dipendenti di Hacking Team, già indagati in un filone d'inchiesta parallelo nato qualche mese fa, risultano ora indagati anche per l'attacco informatico subito dalla società milanese che vende software di controllo e spionaggio in mezzo mondo. Intanto la polizia postale sta eseguendo un sopralluogo con acquisizione di materiale informatico nella sede dell'azienda.
L'episodio nel 2014 e le accuse - L'indagine parallela riguarda la presunta sottrazione nel 2014, denunciata dall'ad di HT David Vincenzetti un paio di mesi fa, del codice sorgente necessario per replicare i software creati dalla società. I due fascicoli saranno a breve riuniti in un'unica indagine con al centro le accuse di accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreto industriale.
Il sopralluogo - Venerdì matitna, intanto, gli investigatori della polizia postale si sono presentati nella sede milanese della HT per effettuare un sopralluogo con contestuale acquisizione di materiale informatico che potrebbe essere utile per comprendere meglio l'origine dell'attacco subito dalla società milanese.
Due ex dipendenti indagati, Guido Landi e il cittadino libanese Mostapha Maanna, fuoriusciti dalla società l'anno scorso, hanno chiesto nei giorni scorsi di essere interrogati per chiarire la loro posizione e l'interrogatorio in Procura è stato fissato per martedì prossimo. Tra gli indagati c'è anche l'ex collaboratore Alberto Pelliccione.
Circa 20 persone, inoltre, tra ex dipendenti ed ex collaboratori di Hacking Team, verranno ascoltate nei prossimi giorni dagli inquirenti nell'ambito dell'inchiesta che, a questo punto, riunisce sia la violazione di email e documenti riservati, pubblicati online, e i presunti abusi compiuti l'anno scorso da ex dipendenti ed ex consulenti della società.