Alessandro Cozzi era stato condannato all'ergastolo ma la pena è stata commutata. La Corte d'assise d'appello ha escluso l'aggravante della premeditazione per l'omicidio di Alfredo Cappelletti
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Era stato condannato all'ergastolo per l'omicidio dell'imprenditore Alfredo Cappelletti, ucciso a Milano in via Malpighi nel 1998. Oggi per Alessandro Cozzi, ex conduttore televisivo, quella pena è stata cancellata e commutata in 24 anni di reclusione, come deciso dalla Corte d'assise d'appello che ha escluso l'aggravante della premeditazione. "E' meglio di un'assoluzione - ha commentato la moglie della vittima -. Almeno farà qualche anno in galera".
La Corte d'Assise d'Appello ha accolto parzialmente la richiesta del sostituto pg Maria Grazia Omboni, che aveva chiesto di confermare il giudizio di primo grado, che risale al luglio 2017, di carcere a vita.
Cappelletti, imprenditore attivo nel settore della formazione, fu trovato morto il 13 settembre 1998 nel suo ufficio di Milano, in via Malpighi, ucciso da una coltellata al petto. L'inchiesta venne archiviata per due volte come caso di suicidio. Nel 2011 Il pm Maurizio Ascione riaprì per la terza volta l'indagine in seguito all'arresto dell'ex conduttore tv per l'omicidio di un altro imprenditore, Ettore Vitiello, con cui si era indebitato per 17mila euro. Delitto per cui l'imputato sta scontando 14 anni inflitti con rito abbreviato.
Come ha scritto la Corte d'Assise di Milano nelle motivazioni di primo grado, nei giorni precedenti all'omicidio di Cappelletti, Cozzi "aveva cercato di accreditare segnali di particolare malessere della vittima" per orientare le indagini verso il suicidio. Su questo punto Maria Pina Beneggi, moglie della vittima, ha detto ai giornalisti: "Volevano farci credere che si fosse trattato di un suicidio, ma mio marito non ha mai voluto togliersi la vita".
La donna non ha dubbi che l'omicidio sia stato premeditato dall'imputato: "Cozzi portò con sé sul luogo del delitto il coltello usato per uccidere". La scorsa udienza l'ex conduttore, rendendo dichiarazioni spontanee, ha negato di avere ucciso l'imprenditore. "Non ho ucciso Alfredo, eravamo molto legati, perché entrambi condividevamo la fede cristiana".