A "Mattino 4" la testimonianza del giovane: "Speriamo che questa vicenda finisca il prima possibile"
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Si rialza la saracinesca del bar di viale Giovanni da Cermenate a Milano a pochi giorni dalla morte di Eros Di Ronza, il ladro 37enne ucciso con 36 forbiciate dopo il tentato furto di alcuni Gratta e vinci. Dietro al bancone del locale, un cugino prova a far ripartire l'attività di famiglia gestita da Zhou Shu e Chongbing Liu, prima arrestati con l'accusa di omicidio volontario, poi scarcerati.
"Abbiamo riaperto domenica 20 pomeriggio ma solo quest'anno ci sono stati almeno altri 4 furti", spiega ai microfoni di "Mattino 4" il nuovo gestore, che non risulta indagato. Poi sulle accuse che pendono su zio e nipote, attualmente agli arresti domiciliari, aggiunge: "Speriamo che questa vicenda finisca il prima possibile".
I legali di Zhou Shu e Chongbing Liu avevano chiesto la scarcerazione evocando la "legittima difesa", non riconosciuta dal gip Tiziana Gueli che però ha sottolineato il contesto particolare in cui il delitto è maturato. Come si legge nel documento di convalida di arresto, i due indagati avrebbero agito mossi da una "manifestazione di rabbia e di frustrazione" nel vedere "ancora una volta il frutto del proprio lavoro dileguarsi in un attimo, con conseguente ingente danno patrimoniale".