Hind Lafram, la prima stilista italiana di moda per donne musulmane
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L'impianto era stato affittato a un privato. Nella locandina sui social si parlava di divieto di fare foto e video e di telecamere di videosorveglianza spente. "Non sapevamo di queste restrizioni", dicono i gestori
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A Limbiate (Monza e Brianza) era stato programmato per l'8 luglio un party in piscina riservato a sole donne musulmane. L'iniziativa, sponsorizzata come un'occasione di divertimento e svago protetto dalla privacy del parco acquatico brianzolo, ha scatenato però moltissime polemiche. Per questo motivo i gestori dell'acquapark hanno deciso di annullare l'evento
Le polemiche - L'eurodeputata Isabella Tovaglieri (Lega) aveva definito l'evento una "festa all'insegna della segregazione, nella quale mancheranno anche alcune misure di sicurezza, con le telecamere di sorveglianza che verranno spente per permettere alle ospiti di trascorrere una giornata di sole libere dagli sguardi indiscreti", ha detto citando la locandina dell'evento. "Non possiamo più accettare l'alibi della discriminazione e dell'integrazione difficile, quando sono gli stessi immigrati musulmani a volersi isolare dalla società in cui hanno scelto di vivere, perpetuando usi e costumi incompatibili con i nostri, che stridono con le conquiste e con i diritti faticosamente raggiunti dalle donne in Occidente", ha aggiunto.
Evento annullato - Proprio in conseguenza delle numerose polemiche, i gestori della piscina hanno deciso di annullare tutto. "Non è in programma nessun evento per il giorno sabato 8 luglio 2023", hanno fatto sapere, aggiungendo di volersi "dissociare dalle voci riguardanti il sequestro dei telefoni e lo spegnimento delle videocamere di sorveglianza, assolutamente fuori dalle nostre intenzioni", si legge in una nota.
L'affitto a un privato - L'idea era nata, spiegano ancora i gestori dell'impianto, "dal semplice fatto di affittare la nostra location, che è aperta a tutti, a un privato, che può essere chiunque, italiano, straniero o di qualsiasi etnia e religione, che avrebbe poi invitato ospiti a sua scelta, in questo caso donne della medesima religione per trascorrere una giornata esclusiva". Sulla locandina dell'evento, infatti, era stato scritto che sarebbe stato vietato fare foto e video e che non ci sarebbero telecamere di videosorveglianza. Aspetti, questi, che hanno provocato reazioni e hanno portato i gestori della piscina ad annullare tutto.
I gestori si dissociano: "Non sapevamo di certe restrizioni" - "Ci teniamo a precisare che tramite la loro pubblicità sono stati travisati alcuni degli accordi verbali presi", hanno aggiunto i responsabili dell'impianto. "Non immaginavamo assolutamente tutte queste restrizioni che non sono in accordo con i nostri ideali, siamo persone che in primis tengono alla tutela e all'emancipazione delle donne. Avessimo saputo prima alcuni dettagli avremmo rifiutato subito la proposta in questione", hanno concluso.
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