La banda di falsari ha fornito documenti a 15 terroristi. Tra loro c'è anche Turko Arsimekov, ceceno di 35 anni arrestato a Varese e legato all'attentatore di Vienna del 2 novembre 2020
La polizia ha arrestato sette cittadini dell'Est europeo di far parte di un'organizzazione transnazionale dedita al traffico di documenti falsi a favore di foreign fighter. L'operazione, compiuta a Milano e in altre città lombarde, prende le mosse da un blitz antiterrorismo del dicembre 2019 su una possibile pianificazione di attentati in Europa. Dalle indagini sono emersi legami con circuiti del terrorismo internazionale di matrice religiosa.
Tra le persone finite in manette figura anche Turko Arsimekov, ceceno di 35 anni arrestato a Varese a novembre e legato a una persona a sua volta in collegamento con Kujtimi Fejzulai, l'attentatore che a Vienna il 2 novembre 2020 ha ucciso quattro persone. Il ceceno sarebbe stato a capo per anni di una centrale di documenti falsi smistati in tutta Europa.
Documenti falsi a 15 terroristi - Non è provato che il gruppo di Arsimekov abbia fornito il documento all'attentatore, ma la banda avrebbe garantito documenti falsi a una quindicina di terroristi e ne avrebbe smerciati un migliaio.
L'indagine è coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Milano ed è stata condotta dalla Digos, con il supporto della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, dell'European Counter Terrorism Centre di Europol e dalla guardia di finanza.
L'operazione, denominata "The Caucasian Job", nasce dagli approfondimenti avviati a seguito di un blitz compiuto dalle autorità austriache. Nel mirino degli investigatori è stato segnalato, in particolare, un collegamento con l'autore dell'attentato di Vienna del 2 novembre 2020.