Lo scontro, l'8 gennaio a Gallarate, era stato organizzato sui social da due gruppi di giovanissimi rivali
La polizia ha eseguito 17 provvedimenti cautelari a carico di ragazzi per la maggior parte minorenni, accusati di una maxi-rissa l'8 gennaio a Gallarate, in provincia di Varese. Un quattordicenne era rimasto ferito dopo aver preso parte alla rissa "organizzata" sui social da due gruppi di giovanissimi "rivali". Almeno un centinaio i presenti alcuni dei quali armati di bastoni e catene.
Nell'operazione sono coinvolti 15 minorenni e due maggiorenni: per 7 è stata disposta la permanenza a casa con divieto di comunicare con
qualsiasi mezzo, per altri 8 una serie di prescrizioni (tra cui obbligo di rientrare al domicilio entro le 19). Il procuratore dei minori di Milano, Ciro Cascone, in una nota, ha definito l'episodio "una vera e propria rissa che ha rasentato la guerriglia urbana".
Nei giorni successivi alla maxi rissa, le indagini degli agenti della Squadra Mobile della Questura di Varese e del commissariato di Gallarate avevano portato all'individuazione di una decina di giovani. Si tratta di ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni, italiani, albanesi e nigeriani, residenti tra Gallarate, Cassano Magnago e Varese e Malnate, in provincia di Milano.
Oltre alle mazze da baseball e alle catene utilizzate durante la rissa, gli investigatori avevano trovato e sequestrato un borsone con pietre, mazze e un coltello da cucina.