Mobilitazione generale per salvare l'albero guidata dal titolare del chiosco di piazza Buozzi che da sempre gode della sua ombra. Il taglio prima di Pasqua
© Tgcom24
Sarà abbattuto probabilmente prima di Pasqua il grande platano di piazza Buozzi a Milano, che fa parte della lista degli alberi monumentali della città. Lo ha stabilito una perizia del Comune di Milano secondo cui una riduzione della chioma non è perseguibile perché oltre a non risolvere il problema andrebbe ad aggravarlo: "E' troppo malato". Le sue condizioni non consentono il suo mantenimento e alcun tipo di intervento conservativo. Perizie a parte, a nulla sono valse le settimane di mobilitazione dei residenti e la lettera d'addio che aveva indirizzato alla pianta, simbolo della piazza e del suo locale, il titolare del chiosco presente sotto le sue fronde. Quel "Siamo cresciuti insieme, mi mancherai" era diventato virale via social e aveva contribuito a far conoscere la vicenda e a bloccare momentaneamente l'abbattimento, consentendo ulteriori perizie tecniche. Ma, ora, a decisione presa, l'addio diventa definitivo: il taglio è previsto prima di Pasqua.
"Purtroppo no, non si può salvare - ha confermato l'assessore all'Ambiente e Verde del Comune di Milano Elena Grandi. - Si tratta della quarta perizia che abbiamo fatto e dice che l'albero è fortemente a rischio, i test di trazione hanno dato prova insufficiente, una patologia ha svuotato il tronco e c'è un rischio di caduta molto serio".
"Dobbiamo capire se si potrà ripiantare qualcosa lì - ha concluso l'assessore. - Il tornello dell'albero è troppo piccolo, a meno che non decidiamo di fare un altro intervento e di costituire una zolla più ampia".
A seguito, dunque, di quest'ultima indagine, che segue altre tre perizie (aprile 2022, febbraio 2023, marzo 2023), il Comune di Milano prende atto che il "grande platano di Giannasi", chiamato così perché si trova nella piazzetta dell'omonimo chiosco che vende pollo arrosto, deve essere abbattuto e pertanto predisporrà un intervento nei prossimi giorni.
"Ti ho visto per la prima volta nell’autunno del 1966 – si legge nel cartello che settimane fa, alla prima minaccia di abbattimento, il titolare, Dorando Giannasi, aveva affisso nel suo chiosco sotto il platano, - eri già una splendida pianta probabilmente di mezza età, con una circonferenza di 3,40 metri alla base. Io ero un ragazzetto di 21 anni, insicuro, bruttino e magro come un chiodo. Ti ho visto cambiare livrea ad ogni stagione, dunque, centinaia di volte. Ho goduto dell’ombra che mi hai regalato. Ho amato credere che la tua posizione inclinata sopra al chiosco fosse a mo' di protezione. Sei stato per decenni e decenni il mio splendido, discreto e composto dirimpettaio. Adesso la tua circonferenza ha raggiunto la dimensione di 5,60 metri e la mia età è di 78 anni. Entrambi apparteniamo a mondi dove si nasce, si vive e si muore. Non saremo certo noi a cambiare questa regola. Mi mancherai...".
Queste parole indirizzate all'albero avevano colpito residenti e non solo e, in qualche modo, avevano allungato all'albero la vita. "Prima di procedere con l'abbattimento, - scriveva via Facebook l'assessore Grandi a metà marzo - abbiamo ritenuto che fosse meglio eseguire un supplemento di indagini. Il grande è bellissimo albero, secondo le due perizie svolte, una di un anno fa e l'altra di qualche settimana fa, ha certamente subito un forte aggravamento della sua salute e quindi della sua stabilità. Ma prima di fare scelte irreversibili vogliamo indagare se esistono alternative in grado di salvarlo e di metterlo in sicurezza. Non è detto che sarà così, ma ritengo importante non lasciare nulla di intentato".
Alla fine, però, il gigantesco albero ha le ore contate. Così il titolare del chiosco ha deciso di donare, in memoria del platano, 27 piante di castagno, come il numero dei suoi dipendenti, tramite la piattaforma che da anni finanzia progetti agroforestali sul territorio.