IL KILLER HA CONFESSATO

Milano, accarezza il cane: clochard ucciso a calci e pugni da un 22enne

Gli amici hanno coperto l'aggressore per mesi. Dopo una lunga indagine dei carabinieri e diversi interrogatori, il giovane ha confessato

16 Gen 2015 - 19:57
 © ansa

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Rocco Rendina, un 22enne milanese, ha confessato di aver ucciso a calci e pugni Ioan Popa, clochard 52enne romeno trovato morto il 15 ottobre davanti a un pub a Cusano Milanino, perché aveva provato ad accarezzare il suo dogo argentino. Nessuno degli amici del 22enne era intervenuto per fermarlo, anzi erano scappati e avevano coperto l'aggressore. Dopo mesi di indagini dei carabinieri e diversi interrogatori, il giovane ha ammesso il delitto.

Secondo i medici legali, il decesso del senzatetto era stato causato da due grosse ferite alla testa. Gli esami tossicologici hanno anche confermato che l'uomo, con piccoli precedenti e dedito all'alcool, era ubriaco quando è stato aggredito.

Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, alle 2 del 15 ottobre il proprietario del pub in via Ferrari ha chiuso il locale lasciando all'esterno Rendina e altri sei suoi amici. Poco dopo è arrivato Ioan Popa che ha iniziato a chiacchierare con loro e ha provato ad accarezzare il cane del 22enne dicendo di essere un esperto di dogo perché in Romania suo zio aveva un allevamento.

Il tentativo indispettisce il proprietario che lo aggredisce a calci e pugni lasciandolo privo di sensi sull'asfalto. Alle 2.30 il proprietario del locale torna indietro per prendere una bottiglia che aveva dimenticato e trova il corpo esanime del romeno: trasportato in ospedale, morirà dieci ore dopo per le botte ricevute.

I carabinieri hanno identificato i sei amici che erano con il 22enne e dopo diversi interrogatori hanno trovato delle incongruenze nel racconto di una ragazza che ha fatto il nome di Rendina. Quando il giovane è stato convocato dagli investigatori non ha retto, ha ammesso tutto ed è stato arrestato per omicidio volontario. Non ha precedenti, non studia e non lavora. Si sta valutando anche la posizione degli amici che lo hanno difeso.

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