E' accusata, insieme al marito, di violenza sessuale aggravata e risulta coinvolta in altri stupri con le stesse modalità ai danni di altre vittime. Cinque gli episodi contestati
Un'ordinanza di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è stata notificata alla moglie di Omar Confalonieri, l'ex agente immobiliare condannato in primo grado a Milano, con rito abbreviato, a una pena di 6 anni e 4 mesi per aver drogato una coppia di clienti e aver violentato la donna. E' accusata di violenza sessuale aggravata e risulta coinvolta in altri stupri con le stesse modalità ai danni di altre vittime. Cinque gli episodi contestati alla coppia.
Il nuovo provvedimento a carico anche di Confalonieri e della moglie emerge da indagini svolte sotto la direzione della Procura di Milano sin dal mese di novembre 2021. Gli accertamenti erano finalizzati a capire se, oltre alla coppia drogata e oggetto di violenza, vi fossero ulteriori vittime di abusi sessuali.
Tra queste, alcune si erano rivolte spontaneamente all'arma dei carabinieri nelle ore immediatamente successive alla diffusione della notizia dell'arresto dell'uomo, appunto nel novembre del 2021. Altre sono state identificate analizzando la vita privata di Confalonieri, in particolare con l'analisi dei tabulati telefonici e del contenuto di tutti i dispositivi telematici in uso all'uomo. Le indagini hanno portato all'individuazione di oltre 200 donne che negli anni avevano avuto con lui contatti di vario genere.
Tutte le vittime sono state poi sentite dai carabinieri e dall'autorità giudiziaria, che hanno stabilito come l'uomo, in alcuni casi aiutato dalla moglie, avesse adottato lo stesso modus operandi rilevato nella prima violenza sessuale scoperta: cioè quello di abusare sessualmente delle donne solo dopo averle narcotizzate con sostanze psicotrope messe in bevande o alimenti.
La testimonianza: "Dopo il tè non ho ricordi" - Nella nuova tranche d'indagine, i pm milanesi hanno raccolto prove su presunti abusi con lo stesso schema su cinque donne, tra cui una parente, una vicina e altre vittime che l'avevano conosciuto per il suo lavoro. Dagli atti del primo filone di inchiesta era già emerso il racconto della figlia di una conoscente dell'agente immobiliare: la giovane aveva confidato alla madre che un giorno di "circa 4 anni fa", quando era minorenne ed "era rimasta sola" in casa del 48enne, "dopo aver bevuto una tisana offertale" si era "sentita improvvisamente male, le si era annebbiata la vista e non ricordava nulla di quanto accaduto".
Questo è proprio uno degli episodi al centro delle nuove contestazioni. Gli inquirenti, infatti, già dopo il primo arresto avevano ascoltato almeno 4 donne e poi sono arrivati a sentirne circa 200, tutte quelle che avevano avuto contatti con l'ex agente immobiliare. E hanno "blindato", raccogliendo testimonianze e prove, le imputazioni su cinque episodi. Confalonieri avrebbe portato le sue vittime a casa, dove, secondo l'accusa, era presente anche sua moglie mentre avvenivano le violenze.