episodi di violenza

Milano, arrestato tassista abusivo: accusato di violenze su due donne

L'uomo, un 30enne albanese, è stato bloccato dalla polizia

22 Gen 2018 - 16:01
 © lapresse

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La polizia ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un tassista abusivo a Milano. L'uomo, un 30enne albanese in possesso di carta di soggiorno, è accusato di due episodi di violenza sessuale, avvenuti sempre a Milano, ai danni di giovani donne. E' stato individuato grazie a un particolare che si trovava nella sua auto, un grosso cuore rosso di stoffa appeso sullo specchietto retrovisore nell'abitacolo.

Gli investigatori hanno notato l'oggetto nelle immagini riprese da un telefonino di una delle due vittime, che mentre si faceva riaccompagnare a casa con degli amici (scesi prima di lei) lo ha casualmente inquadrato.

Le giovani avvicinate fuori dalla discoteca - Identico, secondo quanto riferito dagli inquirenti in questura, il modus operandi nelle due violenze: in entrambi i casi l'uomo si è presentato fuori dalla stessa discoteca, l'Old Fashion, e ha avvicinato i giovani che uscivano offrendosi di accompagnarli a casa. I due episodi sono avvenuti il 24 luglio 2016 e l'11 novembre 2017 e in entrambe le aggressioni l'uomo ha approfittato dello stato di semicoscienza delle ragazze che avevano bevuto molto ed erano stanche, accostando in una strada laterale e abusando di loro.

Era già noto per piccoli precedenti - La violenza è stata confermata dal centro Svs della Mangiagalli e il confronto del Dna ha poi inequivocabilmente individuato l'uomo. Si tratta di un cittadino di origine albanese che vive regolarmente in Italia da molti anni e che lavora presso la pizzeria di famiglia a Milano. Secondo quanto riferito avrebbe dei piccoli precedenti ma niente di attinente alla violenza sessuale. Gli inquirenti temono però che si tratti di un seriale e hanno espresso preoccupazione per il fatto che molto spesso questo tipo di reato continua a non essere denunciato soprattutto perché i giovani avendo bevuto molto hanno "ricordi confusi e sensi di colpa".

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