In un mese l'uomo aveva accumulato contravvenzioni per un totale di 2.500 euro, ma il giudice gli dà ragione: la segnaletica non era visibile
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L’autovelox di viale Fulvio Testi, a Milano, continua a mietere le sue vittime: 15 multe per eccesso di velocità, per un totale di 2.500 euro in un mese. Ma l'automobilista non aveva nessuna intenzione di pagare quelle infrazioni collezionate dal 15 dicembre 2017 fino a metà gennaio 2018; così ha fatto ricorso e il giudice gli ha dato ragione contro il Comune: la segnaletica non era visibile.
L’uomo, assistito da Codacons, ha infatti presentato ricorso davanti al Giudice di Pace, facendosi annullare tutte le contravvenzioni, mentre il Comune ha rinunciato a costituirsi parte civile.
A convincere il giudice sono stati sia l’assenza di una segnaletica abbastanza visibile che la posizione dell’autovelox "proprio nel punto della strada dove la velocità muta da 70 a 50 km/h. Uno stratagemma utile al Comune per fare cassa", si legge nella motivazione.
A ciò va aggiunto il fatto che le multe sono arrivate a due mesi di distanza dall’infrazione: "Questa tempistica non ha consentito al cittadino, che percorre tutti i giorni quel tragitto due volte, per andare e tornare dal lavoro, di accorgersi per tempo e ravvedersi", si legge nel ricorso dell’avvocato Marco Maria Donzelli, presidente dell’Associazione Consumatori.