Nell'abitazione l'uomo, 37 anni, in sedia a rotelle, era con la compagna, riuscita a domare le fiamme. Ma entrambi sono rimasti ustionati. Uno degli arrestati pochi giorni prima: "Io ti do fuoco"
© Ansa
Sono stati arrestati i due uomini che nella notte tra il 2 e il 3 gennaio hanno dato fuoco alla porta della casa-laboratorio di una coppia di loro conoscenti, uno dei quali invalido, alla periferia nord di Milano, in zona Affori. La coppia aveva riportato ustioni alle braccia e alle gambe, nel tentativo di domare le fiamme. In manette sono finiti due uomini di 49 e 40 anni: dovranno rispondere di tentato omicidio, incendio e minaccia aggravata in concorso.
La benzina e le ustioni - I due arrestati avevano bloccato con uno stendibiancheria la porta d'ingresso del monolocale della coppia per impedire che uscisse. Con un pentolino contenente benzina, poi, avevano appiccato un incendio. Le fiamme avevano interessato il portone metallico e parte dell'ingresso dell'abitazione. In casa c'era il disabile, 37 anni, in sedia a rotelle, e la compagna, riuscita a domare le fiamme. Ma entrambi erano rimasti ustionati in modo serio.
Un arrestato disse al disabile: "Io ti do fuoco" - Pochi giorni prima dell'attacco, uno dei due uomini arrestati si sarebbe rivolto con queste parole al disabile 37enne che ha rischiato di morire con la sua fidanzata: "Fino a quando muoio io di te non mi scordo più. Io ti do fuoco". E' quanto si legge nell'ordinanza del gip. Nel provvedimento viene ricostruito, attraverso le parole del disabile, il motivo per cui i due avrebbero deciso di dare fuoco al laboratorio-casa in cui la coppia dormiva in alcune occasioni. Si parla di una serie di "screzi" che erano andati avanti con litigi al telefono per alcuni giorni, e legati anche al fatto che uno dei due arrestati,c he aveva avuto una relazione con la compagna del 37enne, aveva accusato la donna di aver tentato di incendiare la sua auto.
Il gip: "Agguato attuato con spregiudicatezza" - Il gip fa notare che i due arrestati hanno messo in atto un "agguato preordinato". I due erano "a conoscenza" dei problemi fisici dell'uomo e hanno agito con "spregiudicatezza" su una "persona con handicap fisico". Erano tra l'altro convinti che quella notte l'uomo "fosse da solo" in quella casa e quindi "impossibilitato a reagire efficacemente per la sua salvezza".
La tanica acquistata e la porta bloccata dall'esterno - I due, secondo le ricostruzioni, la sera dell'incendio si erano recati da un benzinaio per riempire una tanica di benzina e poi, avendo trovato la porta del laboratorio aperta con la coppia al suo interno, l'avevano versata dentro. Avevano poi chiuso la porta mettendovi davanti uno stendibiancheria e appiccato il fuoco. Per fortuna in casa c'era anche la compagna, che ha cercato di spegnere le fiamme e ha chiamato i vigili del fuoco.