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Si tratta di un 18enne che, dopo il fermo per blocco stradale da parte dei carabinieri della Compagnia Monforte, è stato portato nel carcere brianzolo. Si continua a cercare il terzo ragazzo
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E' stato fermato uno dei due complici di Alex Baiocco, il 24enne milanese già in carcere per aver teso, alle 2 dello scorso 4 gennaio, un filo di acciaio ad altezza d'uomo in viale Toscana a Milano, mettendo in pericolo la vita di automobilisti, motociclisti e ciclisti. Il fermo per blocco stradale è stato eseguito nella notte del 7 gennaio a Monza dai Carabinieri della Compagnia Monforte di Milano. Il giovane, Michele Di Rosa, 18 anni, intorno a mezzanotte si è presentato in questura a Monza con il suo avvocato, dopo aver appreso dai media di essere stato identificato. E' stato portato in carcere sempre nel capoluogo brianzolo. Resta da rintracciare il terzo ragazzo.
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Michele Di Rosa, accompagnato dal suo avvocato, si è presentato in questura a Monza dicendo di essere uno dei tre giovani che a Milano, nella notte del 4 gennaio, hanno teso il cavo d'acciaio su viale Toscana.
Da Monza sono stati subito allertati i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia Monforte di Milano, che stanno seguendo le indagini, e, d'intesa col pm Enrico Pavone, si è provveduto al fermo per blocco stradale.
Sarebbe stato proprio Di Rosa a noleggiare lo scooter elettrico, con cui, insieme al terzo ragazzo, ancora ricercato, si è allontanato dopo aver teso il cavo. Il provvedimento di fermo ora dovrà essere convalidato dal giudice del tribunale di Monza.
Come riferisce Il Giorno, fino a qualche ora fa, "i complici di Alex Baiocco avevano solo un nome di battesimo – Emanuele e Michele – e il nickname sui social, uno dei quali con cap 20148 che richiama il quartiere San Siro e che spesso viene utilizzato anche da trapper e baby gang della zona".
Le informazioni sugli altri due autori del gesto sarebbero state fornite agli inquirenti dallo stesso ventiquattrenne, che era stata arrestato in flagranza. Successivamente, gli approfondimenti investigativi dei militari del Nucleo operativo della Compagnia Monforte avevano portato alla quasi certa identificazione di entrambi i membri mancanti del terzetto.
La Procura di Milano inizialmente aveva contestato a Baiocco i reati di strage, attentato alla sicurezza dei trasporti e blocco stradale. Ma il gip Domenico Santoro, con il provvedimento di convalida dell'arresto e di misura cautelare in carcere per il 24enne, ha ritenuto di accogliere l'accusa di blocco stradale. La stessa per cui ora è stato fermato Di Rosa.