L'ultimo rincaro era scattato nel 2019 quando i biglietti erano passati da 1,50 a 2 euro. La notizia ha scatenato le polemiche
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A Milano il biglietto Atm per viaggiare su autobus, tram e metropolitana aumenterà nuovamente. Il rincaro scatterà probabilmente a ottobre, frutto di un adeguamento all'inflazione che l'Agenzia del trasporto pubblico locale del bacino della Città metropolitana di Milano, Monza Brianza, Lodi e Pavia deve recepire in base a quanto stabilito dalla Regione Lombardia. Come riporta Milano Today, il biglietto potrebbe aumentare dai 10 ai 30 centesimi. L'ultimo aumento a Milano era scattato, per volontà del Comune, nel 2019 quando i tagliandi erano passati da 1,50 a 2 euro.
L'Agenzia di bacino ha deciso di applicare l'adeguamento Istat per i titoli di viaggio, ma non per gli abbonamenti.
La polemica - Il Comune è contrario perché l'aumento arriva "in un momento economicamente difficile per i cittadini", come ha sottolineato l'assessore alla Mobilità Arianna Censi e infatti se "avessimo potuto scegliere non avremmo certo deciso ora l'adeguamento Istat". Secondo Censi, l'effetto economico della decisione "è di circa 38 milioni per tutta la Lombardia, con una stima approssimativa in proporzione per la città di Milano che si aggira tra i 15 e i 17 milioni di euro".
Rimpallo di colpe - La notizia dell'aumento ha scatenato le proteste della maggioranza di centrosinistra in Comune, con i Verdi che per primi hanno chiesto di convocare d'urgenza un Consiglio comunale e "di non essere complice della decisione". Ai Verdi ha fatto eco il Pd, con i suoi consiglieri comunali e con la segretaria milanese del partito, Silvia Roggiani, secondo cui quella di aumentare il biglietto in un momento come questo "è una vergogna lombarda". Alle proteste del centrosinistra e del Comune, che sostiene di avere subito la decisione della Regione, ha replicato l'assessore ai Trasporti regionale, Claudia Terzi, che ha precisato come il Comune "in quanto ente regolatore può proporre in autonomia di evitare aumenti dei biglietti facendovi fronte con il proprio bilancio".
Le parole dell'assessore Terzi hanno scatenato le reazioni del centrodestra che guida la Regione. Con Forza Italia che accusa il Comune di "mentire - spiega il capogruppo in Regione Gianluca Comazzi -. A stabilire l'aumento delle tariffe è il Comune di Milano". Anche per la Lega "l'aumento è stato deciso in totale autonomia da ATM controllata interamente dal Comune di Milano", ha aggiunto Fabrizio Cecchetti, vicecapogruppo della Lega alla Camera dei Deputati e coordinatore della Lega Lombarda per Salvini Premier.
Il Comune rimanda al mittente le accuse. La Regione "avrebbe potuto benissimo decidere di intervenire e compensare autonomamente l'aumento Istat, mettendo dei fondi propri, e non gravando sulle agenzie. Non l'ha fatto - ha replicato nuovamente l'assessore Censi al termine di un botta e risposta tra partiti -. Il Comune è obbligato a reperire questo incremento, può solo decidere su chi dovrà gravare, se su tutti i cittadini, se su tutti quelli che utilizzano il trasporto pubblico, oppure solo su chi lo usa saltuariamente. Abbiamo ritenuto che la terza soluzione fosse l'unica possibilità rimasta".